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Laura Efrikian presenta il suo ultimo libro L’amore non sceglie

La scrittrice attrice con la presentazione del libro sostiene i suoi progetti per l’Africa

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Ieri, presso la Fondazione La Rocca di Pescara, organizzato dall’Inner Weel di Pescara si è tenuto un importante incontro con una ospite d’onore, Laura Efrikian, conosciuta nel mondo dello spettacolo per le numerose esibizioni teatrali e cinematografiche come attrice. Il tema dell’incontro è stata la presentazione del suo ultimo libro L’amore non sceglie.

Il romanzo racconta di Clement, una pianista famosa, una donna tormentata che vive una vita complessa in cerca di uno scopo vero. La stessa Clement trova poi la vera vita in Africa dove dietro le quinte delle zone ricche, che ospitano turisti e benestanti, scopre che c’è molto di più.

“Siamo a Malindi - racconta Laura - per fare una vacanza con la curiosità di vedere com'era quest'Africa di cui si parla sempre così bella, i safari, le cose meravigliose dell'Africa. Ma in quel primo viaggio cominciai ad avere dei sospetti che noi non tutto potevamo vedere perché tutti questi poveri di cui si parlava, io non li vedevo lì, c'era questa spiaggia bellissima, c'erano alberi e grandi ville. Se tu non cerchi qualcosa, se tu non ti incuriosisci di qualcosa che ti hanno detto, certamente Malindi è una bellissima cittadina con alberi sulla spiaggia molto belli.

In un viaggio successivo dopo un paio d'anni andai lì per dipingere, presi una macchina a noleggio e cominciai ad andare in cerca a vedere quello che c'era. C'era un po' oltre la spiaggia, oltre la via Casolarina, ricca di ville bellissime, ho preso la strada, l'unica strada asfaltata che c'era allora che porta verso la Somalia e andando così con la macchina un po' guardandomi in giro, il paesaggio è sempre meraviglioso, i baobab, gli alberi africani. 

Passo sopra un fiume e su questo ponte e piano piano cambia un po' la natura, la strada non è più così bella e comincio a vedere le prime capanne. 

Acquistai una casa ancora in progetto e quando fu finita ho fatto un viaggio con mio figlio Marco che aveva 19 anni e siamo andati a prenderne possesso. Tutto è cominciato da lì.

Vidi le prime capanne, le prime persone, il primo piccolo villaggio dove c'erano delle vendite di piccole cose, dei mercatini miseri. Mi ricordo che vidi persino un uomo che vendeva solo quattro uova. Importante fu l’incontro con un bambino, mentre tornavo in una strada che ancora adesso n è tutta a buchi. Questo bambino si mise a correre e cadde sbucciandosi le ginocchia.

Con molta fatica riuscii a farmi capire usando la parola magica Mamma utilizzata e compresa in tutto il Mondo. lo presi in braccio e me lo portai dove lui mi diceva che mamma c'è, trovai allora la sua capanna, a questa donna che aspettava sulla porta dette uno schiaffone a questo bambino.

La cosa mi fece inalberare entrai nella capanna dove c’erano altri tre bambini, c’era la povertà assoluta

Non c’era niente in assoluto e capii che dovevo fare qualcosa. L’inizio è stato molto duro anche perché i bianchi non erano ben visti forse anche per ricordi ancestrali di come sono stati trattati”

Laura ha raccontato dei pozzi fatti costruire con la pietra locale, la nuova scuola in esecuzione per consentire ai piccoli allievi di non dovere fare tanta strada pericolosa per andare a scuola.

L’insegnamento anche sul cibo da dare ai bambini per curare la denutrizione e oggi c’è la necessità di curare il glaucoma che ne affligge molti.

Molte persone del pubblico hanno chiesto che cosa si potesse fare da parte degli italiani, come aiutare economicamente o anche con medici specialisti che potrebbero andare in quei luoghi per prestare le loro competenze scientifiche.

Laura con una cara amica Arianna, che le organizza il tempo e la sostiene, gira molto per l’Italia a presentare i suoi libri e i suoi dipinti dai quali trae del danaro da riversare tutto nei progetti africani. 

In somma Laura Efrikian, come ha detto, ha ancora tanto da fare e nonostante i suoi 85 anni vede un futuro di progetti e di soluzioni per quelle persone che hanno creduto in lei.

La Presidente dell’Inner Weel Aureliana De Filippis Delfico, a chiusura del gradevole ed interessante incontro, ha chiesto come mai ha scelto il tiolo: L’amore non sceglie

“Il titolo L’amore non sceglie, ha risposto Laura l’ho preso da un detto dei Swahili che dicono: la pioggia non sceglie, quindi scende e bagna quando vuole. Infatti la pioggia non sceglie dove andare, così l’amore non ti fa scegliere prima chi vuoi amare.

Il mio Amore è per l’Africa ed è l’africa che ha scelto me!”. 

Tante persone interessate hanno partecipato all’incontro e ascoltato una donna che è riuscita a fare, in circa trenta anni, tanto per i bambini e le loro famiglie in Africa.

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