Appuntamento con l’anteprima nazionale de LE DONNE INVISIBILI, ieri sera presso L’Arca Multiplex di Villa Raspa (PE).
Lontano anni luce dalle mega produzioni hollywoodiane, ma anche da quelle nostrane, spesso assai deludenti, nonostante i sostanziosi contributi versati dagli apparati statali, questo film ha ricevuto, quale unico propellente, solo l’amore e la passione che i suoi ideatori, il produttore, sceneggiatore e attore protagonista, Bruno Tarallo e il regista Giuseppe Pomponio, hanno tratto dal loro DNA, per l’arte e la cultura.
In una sala, la “5”, numero tutt’altro che casuale nell’economia del film, come scopriranno gli spettatori e ha ricordato la segretaria di produzione, Rita Lumiera, che ha anche contribuito in prima persona con un piccolo cameo, erano davvero tanti gli amici e gli addetti ai lavori che hanno voluto, con la loro partecipazione, rendere il dovuto e sincero omaggio al battesimo di quest’opera. Fra loro abbiamo potuto scorgere la presenza del noto regista Raoul Verzella, la cui esperienza e i cui consigli, come ci ha confidato Bruno Tarallo, sono stati di sprone durante la produzione.
“Un progetto complicato”, ha affermato Giuseppe Pomponio, nel corso del suo incipit di presentazione, “come se avessimo attraversato l’Atlantico con una barca di 6 metri”, utilizzando una metafora da uomo di mare, quale si è palesato ai presenti. Dal teatro, suo palcoscenico naturale, il regista ha mostrato di sapersi districare egregiamente anche in questo “salto” nel mondo della celluloide, riuscendoci grazie al suo amore incondizionato nei confronti della Cultura con la C maiuscola, per lui fonte d’ispirazione e insegnamento nella vita di ogni giorno. Citando il celebre poeta Alfonso Gatto, che fu uno dei massimi cantori dell’amore, descritto nei suoi versi in ogni forma e percorso, Giuseppe Pomponio ha salutato le Donne, protagoniste assolute del film, ringraziando le oltre duecento persone, attori e attrici di cinema e teatro, ma anche le tante modelle, che hanno prestato la loro opera e donato il loro tempo per la realizzazione di questa pellicola.
I doverosi saluti e ringraziamenti di Bruno Tarallo, il vero artefice di questo piccolo miracolo tutto locale (il film è stato interamente girato a Pescara e dintorni), ai pochi imprenditori che hanno contribuito, prestando, a titolo gratuito, mezzi e location, alla sua realizzazione, hanno preceduto l’attesa proiezione.
Tratto da una pièce teatrale ideata dallo stesso Tarallo, il film narra le vicende di un pittore, da lui stesso interpretato, coinvolto, tramite un misterioso e antico pugnale dalla foggia esotica che irrompe prepotentemente nella sua vita, in un caleidoscopico turbinio di vicende surreali, dove le donne (agli occhi degli spettatori affatto invisibili …) sono protagoniste assolute, con le loro emozioni e le loro sinuose movenze. Protagonista la brava Giulia Di Bastiano, Eterea nel film, di nome ma non di fatto, che come ogni donna sogna il grande amore, in questo caso immaginato nella figura di un misterioso Cyrano, che con i suoi versi, inviatigli tramite un’applicazione messaggistica e tratti proprio dal de Bergerac di Edmond Rostand, la fa perdutamente innamorare. Il finale sarà sorprendente e aperto alle varie interpretazioni dello spettatore.
Terminata la visione, gli applausi dei presenti, divertiti e sollecitati dagli spunti che il film ha saputo fornire, hanno fatto da preludio ai saluti finali, che in puro “stile teatrale” hanno visto sfilare, sul palco sottostante lo schermo, tutti quelli che hanno contribuito alla sua realizzazione. Da parte nostra non possiamo che consigliarne la visione, anche e soprattutto per contribuire alle fortune di coloro i quali, come il coraggioso Bruno Tarallo e i suoi colleghi, decidono di intraprendere strade complesse e ardimentose per donare vita ai loro sogni, trasformandoli in contributi stilistici e psicologici per le generazioni presenti e future.