Partecipa a Pescara News

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Spettacoli, a Vuelvo a Sur la storia del Mozart argentino di origini abruzzesi

Serata dedicata a Rodolfo Zanni dalle 17,30 di domenica 5 ottobre negli spazi del Mumi a Francavilla al Mare

Redazione
Condividi su:

Seconda data per la rassegna Vuelvo al Sur - La casa della musica e del cuore. Dopo lo spettacolo Vientos - Sonorità e racconti dell’America Latina, ecco la serata dedicata a Rodolfo Zanni, giovane talento musicale di origini abruzzesi, definito il Mozart argentino, con la proiezione del docufilm Enigma in tempo rubato.

Appuntamento domenica 5 ottobre negli spazi del Mumi - Museo Michetti a Francavilla al Mare. Docufilm dalle 17,30 e milonga dalle 20,30. Ingresso libero con prenotazione al 338/8008599. Il docufilm è a firma di Giuseppe Zanni, regia di Francesco Cordio, con la partecipazione straordinaria del tenore Fabio Armiliato e del pianista Fabrizio Mocata: gli stessi due artisti sono presenti al pomeriggio del 5 ottobre.

Il film ripercorre con il rigore di un documentario la vicenda umana e di successo, di persecuzione e morte del giovane talento musicale Rodolfo Zanni (1901-1927), definito il Mozart argentino. Un grande e misconosciuto compositore e direttore d’orchestra del primo Novecento, scomparso in circostanze oscure.

Giuseppe Zanni, nato a Roma nel 1937 da genitori abruzzesi di Atri, diplomatico a Parigi, docente universitario alla Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Teramo e alla Scuola superiore di giornalismo LUISS Roma, avvocato, grande Ufficiale al Merito della Repubblica italiana, appassionato di musica, si mette alla ricerca di un personaggio di famiglia, che nei ricordi del padre era un compositore e direttore dell’Opera di Buenos Aires, da tutti dimenticato. Coinvolge l’amico Elio Forcella nell’indagine, che assume risvolti sempre più inquietanti. Da qui nasce il romanzo, con lo scopo di rivalutare la figura di Rodolfo Zanni e sottrarlo all’oblio della storia. Da questa vicenda, dalla continua ricerca, nasce il docufilm, pluripremiato in tutto il mondo per ridare vita alla grandiosa figura di questo controverso personaggio.

“Un bambino prodigio, un adolescente brillante, un musicista dal talento molto precoce. A nove anni erano già state depositate all’Archivio Nazionale alcune sue romanze per canto e piano di cui si conoscono anche i nomi, tra cui una intitolata Gli affetti di una madre - si legge nelle note di presentazione del docufilm  -. A 14 anni si diploma Maestro di Musica all’Accademia La Prensa ottenendo il primo premio e l’unica medaglia d’oro attribuita dall’Istituto. A sedici anni Rodolfo Zanni dirige l’orchestra del complesso lirico Adelina Agostinelli, presenta le opere più significative del repertorio lirico italiano insieme a composizioni proprie ed effettua una tournée in Cile e Perù riscuotendo grande successo di pubblico e elogi dalla stampa”.

Conosce Mascagni e Weingartner che gli tributano lodi in dedicatorie autografe. Weingartner, poi, nel 1922 lo sceglie per la stagione Wagner-Beethoven e gli affida l’incarico di maestro preparatore per la Tetralogia di Wagner e la direzione scenica. In questa difficile prova si guadagna unanime riconoscimento. Sempre nel 1922 viene integrato nel corpo dei direttori del Colón e dirige il Concerto del 16 settembre sulle sue opere con 120 professori e 100 coristi, a cui seguirono silenzio e ostracismo. Muore in un modesto albergo di Cordoba nel 1927, a soli 26 anni.

Condividi su:

Seguici su Facebook