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Abruzzo zona rossa. La realtà più forte della demagogia

Così Maurizio Acerbo, segretario del Partito Comunista

Redazione
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Il presidente Marsilio è costretto a dichiarare l'Abruzzo zona rossa. Salutiamo questa conversione a U come un segno di ravvedimento dopo mesi di demagogia da parte dei leader della destra. La giunta regionale di fatto ammette che quella di Salvini e Meloni era solo demagogia e procede a una misura tipica di "dittatura sanitaria". Dopo le barricate demagogiche contro le restrizioni ora devono ammettere che servono.

La nostra Regione è arrivata impreparata alla seconda ondata e non basta il reparto covid di Pescara a bilanciare la situazione gravissima di Avezzano e un quadro generale pessimo quasi ovunque. Per non parlare dell'assistenza territoriale che è rarefatta. Se le persone non possono essere ricoverate andrebbero seguite a casa. Quante USCA attive ci sono in Abruzzo? Dovrebbero essere 1 ogni 50.000 abitanti per la gestione domiciliare dei pazienti. Ricordo che l'art.8 del D.L. 14/2020 ha previsto l'istituzione delle Unità Speciali di continuità assistenziale (Usca) da parte delle regioni entro il 20 marzo 2020. A che punto siamo in Abruzzo?

Maurizio Acerbo, segretario nazionale

Marco Fars, segretario regionale

Rifondazione Comunista - Sinistra Europea

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