“In merito alle notizie discordanti delle ultime ore, riguardo lo svolgimento di cerimonie quali per esempio matrimoni e comunioni, dal 26 aprile, con l’entrata in vigore del nuovo D. L., è giusto fare chiarezza anche per evitare confusione e disorientamento nella gente. Per questo lunedì chiederò anche un incontro al Prefetto di Pescara per far sì che l’organo di governo locale solleciti chiarezza nel D. L.”.
Così il presidente della Confcommercio di Pescara Riccardo Padovano che, anche alla luce delle ultime notizie uscite sui vari organi di stampa, aggiunge:
“Mi preme fare delle precisazioni per chiarire quello che da dopodomani si potrà fare. Vorrei che fosse chiaro che con il D.L. in vigore si potranno avere persone ai tavoli nel rispetto delle regole. Si è ben consapevoli che un banchetto in quanto tale non si possa fare, ma nulla vieta ad un titolare di un ristorante all’aperto di ospitare delle persone e se tra le persone all’aperto c’è una persona con un abito da sposa, mi dovete spiegare dov’è il reato. Stamattina ne abbiamo parlato a livello nazionale con i colleghi di tutta Italia. E lo abbiamo fatto in maniera serena e costruttiva. Se io vado in chiesa e mi voglio sposare lo posso fare ma devo rispettare le regole valide all’interno del luogo di culto e so bene che sui banchi possono sedere non più di due persone perché si deve rispettare il distanziamento. È così per qualsiasi funzione religiosa e non solo se si sta celebrando un matrimonio o un’altra cerimonia. Le regole ci sono e vanno rispettate sempre così come ci sono le regole che riguardano le riaperture dei ristoranti e che sono scritte sul protocollo con il distanziamento, non più di tot persone per tavolo, la pulizia delle mani. Quindi dico perché non si può andare a mangiare uno spaghetto con il vestito da sposa e se porto i blue jeans si? Per questo credo che debba essere fatta chiarezza perché certamente sappiamo certo che oggi non possiamo fare la cerimonia classica con la musica, l’intrattenimento, lo spettacolo, i tavoli da otto o dieci, ma è chiaro - prosegue Padovano - che si devono leggere bene le normative ed evitare confusione. Se io il 26 riapro e al mio tavolo viene una persona con abito da sposa o con il tailleur o in tuta, per me è lo stesso. In parole povere l’invito è quello di leggere bene le norme, cerchiamo di dare messaggi più distensivi perché si riaprirà nel rispetto delle regole perché la tutela della salute deve essere sempre una priorità. Poi aspetteremo anche i dati delle due settimane successive alla riapertura, sperando che siano buoni con un calo dei contagi, auspicando poi un proseguimento della campagna vaccinale ancora più celere - conclude Padovano - con la possibilità anche di creare in un prossimo futuro un pass vaccinale. Una ripresa graduale come giusto che sia ma con regole che devono essere lette in maniera chiara, evitando quella confusione che ci può essere soprattutto nei primi giorni”.