Nel 2018 un drappello di politici della Regione Abruzzo decideva, sulla base di un referendum dal dubbio valore politico -visti i numeri risicati, la poca pubblicità e la pressoché nulla discussione pubblica- che bisognava fare la “Grande Pescara” (o Nuova Pescara), prevedendo che di fatto Pescara inghiottisse Montesilvano e Spoltore con le conseguenze nefaste che ho più volte paventato.
La Legge regionale del 2018 recitava solennemente all’articolo 2: il Comune di “Nuova Pescara” è istituito a decorrere dal 1° gennaio 2022.
È passato, se non erro.., anche il 1° gennaio 2023 e della “Nuova Pescara” non c’è traccia reale, se ne parla solo nelle sedi politico-istituzionali e sui giornali, mentre i tre Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore vanno avanti con le loro vite..
Ma i politici della Regione Abruzzo non intendono fermarsi neppure davanti agli intoppi, le difficoltà e magari le inerzie delle Amministrazioni coinvolte, anch’esse forse dubbiose di fronte ad un’opinione pubblica sempre più consapevole ed evidentemente meno convinta della bontà dell’operazione.
Per questi politici la “Nuova Pescara” s’ha da fare.. costi quel che costi.. ed ecco pronto un nuovo disegno di Legge che pretende di imporre un nuovo percorso che dovrà portare alla creazione della nuova città a partire dal 1° gennaio 2027. E se le Amministrazioni in carica non si piegheranno a questo percorso ecco la “minaccia” della nomina di un Commissario, altro colossale vulnus (oltre che sciocchezza tecnica).
Ma con quale autorevolezza questi politici pensano di imporre a tre Amministrazioni e soprattutto a tre popolazioni una fusione? Come si permettono?
Oltre all’aspetto politico, alla clamorosa forzatura, si rendono conto della grande complessità dell’operazione? Direbbe Checco Zalone: “sono del mestiere questi”?
Si rendono conto di quanti soggetti sono da coinvolgere e “portare a bordo” nel progetto? Si rendono conto che senza un consenso reale certe operazioni diventano ancor più difficoltose se non impossibili?
Tale complessità sarà superabile solo se ci sarà grande collaborazione e la grande collaborazione può nascere solo da un vero consenso, da una vera investitura popolare verso gli Amministratori locali di Montesilvano e Spoltore, che da questo progetto scellerato hanno solo da perdere.
Il tempo ci ha dato la possibilità di pensarci e renderci conto che è un errore ma se siete convinti, se siete sicuri delle vostre idee, cari politici della Regione Abruzzo, vi sfido nuovamente a ripetere il referendum!
Ricordatevi che i politici sono eletti e pagati per fare la volontà dei cittadini: oggi che sul tema c’è la giusta attenzione e si è sviluppato un ampio dibattito è il momento di ridare la parola ai cittadini.