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Elezioni Abruzzo, Marsilio vince e fa il bis: "Pagina di storia, campo largo non è futuro"

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"Il popolo abruzzese ha scelto di conferirmi l'onore di guidare la regione per altri 5 anni. Mai nei 30 anni precedenti una amministrazione uscente era stata riconfermata per un secondo mandato. E' stata scritta una pagina di storia e abbattuto un altro muro". Così Marco Marsilio, confermato governatore dell'Abruzzo alle elezioni regionali, parlando al suo comitato. Con 1.579 sezioni scrutinate su 1.634, secondo i dati del sito Eligendo, il candidato del centrodestra Marsilio è al 53,59%, mentre lo sfidante appoggiato dal centrosinistra Luciano D'Amico si è fermato al 46,41%.  

"Il campo largo non è il futuro dell'Abruzzo - ha aggiunto - perché era il suo triste passato, e non sarà il futuro dell'Italia. Il mio impegno sarà ancora più intenso". "Possiamo annà a ballà", ha scherzato quindi Marsilio, festeggiando con i suoi sostenitori, al comitato elettorale, la vittoria. "Ha vinto la verità contro la menzogna e la calunnia, sparse a piene mani. Hanno vinto i fatti e il principio di realtà contro le narrazioni fumose e le chiacchiere vuote. Il popolo abruzzese vuole guardare al futuro e ha dimostrato di non avere nessuna nostalgia di un triste passato che si è gettato alle spalle già 5 anni fa", ha detto anora. Così Marco Marsilio, commentando la sua vittoria alle regionali in Abruzzo presso il comitato elettorale. 

"Abbiamo chiesto altri 5 anni per continuare a crescere e completare l'opera di rilancio, ricostruzione e valorizzazione che stiamo mettendo in campo. Esprimo il mio profondo ringraziamento al popolo abruzzese per questo immenso privilegio che mi concede. Questa è la missione della mia vita: restituire alla terra dei miei padri la forza, la dignità, il ruolo che merita", ha sottolineato. 

Nessun effetto Sardegna dunque per il centrosinistra in Abruzzo. La coalizione che sosteneva Luciano D'Amico, il professore universitario alla guida di un campo per l'occasione larghissimo, si è fermata a una decina di punti distanza dal centrodestra del governatore uscente. Il primo campanello di allarme per il campo largo, del resto, era suonato già nella serata di domenica, di fronte ai dati dell'affluenza: 52,19%, in lieve calo sul 2019. Alla fine il dato più basso di sempre. D'Amico, al contrario, aveva scommesso su un dato in crescendo, considerato indispensabile per colmare il gap della vigilia con Marsilio. "Avremmo tutti scommesso che si poteva superare la soglia delle scorse elezioni", ha spiegato l'ex sindaco di Pescara Marco Alessandrini a spoglio in corso. 

"Ci aspettavamo sicuramente una affluenza più strutturata", gli ha fatto eco il segretario dl Pd di Pescara Nicola Maiale. D'Amico, quindi, si è trovato a inseguire sin dal primo minuto dello spoglio. "Lo scontro tra destra e centrosinistra era difficilissimo. La destra ha messo in campo ministri, promesse incredibili", ha ammesso l'ex senatrice e consigliera comunale a L'Aquila Stefania Pezzopane. 

"Comunque sia il centrosinistra è ripartito, una grande unità e un campo larghissimo, siamo in campo -è stata l'interpretazione della Pezzopane-. E' importante quello che abbiamo fatto. Può essere un messaggio che mandiamo all'Italia". 

I risultati dei singoli partiti suggeriscono che la discussione nel campo largo si potrà aprire già nelle prossime ore. Secondo le proiezioni, il Pd con il 20,33%% è il secondo partito in Abruzzo (dietro FdI, al 24,2%). I dem si possono consolare con il segno più rispetto alle precedenti regionali (11,1%) e alle politiche (16,6%). 

All'opposto il M5s registra un 6,95%, in calo netto sia rispetto al 19,7% delle regionali del 2019 (quando correva da solo) che al 18,4% delle politiche. "Il nuovo corso è partito da poco, ci stiamo strutturando. Il Movimento soffre le elezioni locali, abbiamo difficoltà", ha ammesso Gianluca Castaldi, coordinatore del M5s in Abruzzo, a Rainews24. 

E' stata del 52,2 % l'affluenza definitiva alle 23 (1.634 sezioni su 1.634) in Abruzzo, dove si è votato per l'elezione del presidente della Regione e il rinnovo del Consiglio regionale, secondo i dati del sistema Eligendo del Viminale. Un dato in lieve calo rispetto alla precedente tornata elettorale del 2019, quando aveva votato il 53,11% degli elettori. 

Alle ore 23 di oggi hanno votato in totale 630.686 elettori. Questa la percentuale di affluenza al voto provincia per provincia: Chieti 48,46%, L’Aquila 55,40%, Pescara 53,33%, Teramo 53,04%. 

Alle 19 alle urne si era recato il 43,93%. Un dato di poco superiore rispetto alla precedente tornata elettorale (2019), quando alle 19 aveva votato il 43,01% degli elettori. Alle ore 19 di oggi hanno votato in totale 530.813 elettori. Questa la percentuale di affluenza al voto provincia per provincia: Chieti 40,47%, L’Aquila 47,51%, Pescara 44,45%, Teramo 44,67%. 

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