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Il Lunedì del Delfino

Come i presidenti, gli allenatori e i calciatori, anche i giornalisti non sono tutti uguali

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Dopo un rocambolesco finale di gara all’Adriatico con la Carrarese, finalmente il Delfino ha interrotto, ieri pomeriggio, la sequenza di pesanti sconfitte che aveva raggiunto il suo punto più dolente nel turno infrasettimanale, contro una modesta Recanatese. L’aver finalmente abiurato il 4-3-3 zemaniano, assolutamente improponibile per i giocatori a disposizione, a fronte di un più solido 3-5-2, ha fatto sembrare i biancazzurri non troppo distanti tecnicamente dalla terza forza del girone, la quale ha comunque gettato al vento tre punti che sembravano ormai certi. 

Un punticino che non rimette sicuramente a posto questa sciaguratissima stagione, dato che ormai la massima aspirazione possibile sembra essere quella di conservare l’attuale sesta posizione fino al termine del campionato, in vista dei play off, dove, inutile farsi troppe illusioni, si farà pochissima strada, vista la caratura delle tante pretendenti alla vittoria finale.

Ciò che più conta è invece l’inarrestabile forza dirompente di una tifoseria, che sebbene non ancora del tutto unita, prosegue imperterrita nella contestazione totale verso Daniele Sebastiani, ormai fisicamente scomparso dai radar ed evidentemente non in grado di sopportare un disappunto che non ha precedenti nella storia del tifo biancazzurro. Se fino a qualche settimana fa dichiarava imperterrito, attraverso i soliti microfoni amici, di non farsi minimamente toccare dagli insulti della Curva Nord, ultimamente, forse anche a causa dell’allargamento della contestazione a tutti gli altri settori, dentro e fuori lo stadio, sembra aver deciso di eclissarsi, lasciando ai pochi giornalisti rimastigli necessariamente fedeli, il compito di difendere l’indifendibile. A tal proposito va segnalato che i tifosi, dopo tanti anni, sembrano aver compreso finalmente la differenza fra chi scrive liberamente e serenamente le verità, rispetto a coloro i quali, non possedendo appunto, per ovvie ragioni, il requisito della libertà d’espressione, hanno retto il gioco a questa società, ben oltre i limiti del giustificabile. 

Insomma, come stiamo ripetendo da parecchio tempo, tutti i nodi sono finalmente giunti al pettine e solo un taglio netto, con una forbice da parrucchiere ben affilata, potrà liberarlo dal diabolico intreccio con cui stiamo convivendo da fin troppi anni.

Fortunatamente mancano poche gare al termine del calvario di questa stagione, al termine della quale si spera in una ventata d’aria fresca. Difficile che ciò accada davvero, ma non più improbabile come sembrava essere fino a poco tempo fa. Il prossimo turno vedrà il Pescara impegnato nella trasferta di Rimini, in occasione della 32ª giornata, con fischio d’inizio alle 20:45 di venerdì 15 marzo.

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