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D'Amico: "Non è con il G7 che si innalza il valore di un territorio"

L'evento, "essendo del tutto scollegato alla realtà abruzzese", non provocherà per Pescara "un potenziamento di sviluppo"

Redazione
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“Sono ben lieto che nel G7 di Pescara si affrontino dei temi importanti quali la pace, la crisi del Medio Oriente, la malnutrizione infantile nei Paesi in via di sviluppo, la salute, le disuguaglianze, l’istruzione e quant’altro, temi importanti per l’agenda mondiale, che meritano sicuramente l’attenzione dei Ministri degli esteri e delle delegazioni che saranno ospitate nel capoluogo adriatico. Ritengo, tuttavia, che la eccessiva spettacolarizzazione della discussione di questi argomenti non contribuisca efficacemente alla soluzione dei problemi che affliggono i popoli, mentre, nel caso di specie, comportino un impegno finanziario e un disagio per la cittadinanza abruzzese che è relegata al ruolo di spettatore non parlante di un evento che è semplicemente svolto in Abruzzo, come potrebbe esserlo in qualsiasi altro luogo”.

Così su Facebook il consigliere regionale Luciano D'Amico (Patto per l'Abruzzo). “Mi porrei due domande: quale è il valore del G7 per l’Abruzzo, al di là di una breve ed effimera passerella mediatica, e quale il valore dell’Abruzzo per il G7, al di là della nostra comprovata attitudine all'accoglienza”, aggiunge. “Mentre il G8 del 2009 ebbe il grande valore di accendere un faro su un territorio devastato dall’immane tragedia del terremoto e bisognoso di avviare con urgenza la ricostruzione, il G7 odierno appare più semplicemente come una comoda localizzazione. Il G7 abruzzese si incastona perfettamente nell’approccio, ormai consolidato del Governo regionale, di una politica basata su asseriti grandi eventi nell’assenza quasi totale della gestione delle questioni ordinarie con le quali, al contrario, i cittadini abruzzesi devono fare i conti ogni giorno”.

Basti pensare, rileva D'Amico, “che, come si apprende dalla stampa, mentre si discuterà di salute con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, in Abruzzo, numeri alla mano, non si è in grado di assicurare il diritto alle cure degli Abruzzesi. Non è certo attraverso la grandiosità di eventi – il G7, la partenza del Giro d’Italia, i Word Skate Games, i Cartoons on the bay etc. – che si innalza il valore di un territorio, o si pongono le basi per rendere quel valore strutturato nel tempo. Il G7 lascerà qualche giorno di rassegna stampa in cui sui giornali nazionali saranno citati l’Abruzzo e la città di Pescara, ma, essendo del tutto scollegato alla realtà abruzzese, non provocherà per Pescara e neanche per l’Abruzzo un potenziamento di valore, di sviluppo, di futuro”.

Per l'esponente della minoranza, “il nostro territorio non deve più ambire alla funzione di cornice: è necessario assumere con forza e decisione un nuovo protagonismo che restituisca all’Abruzzo il ruolo di attore nello scenario nazionale e internazionale in termini di sviluppo economico, progresso sociale e crescita culturale. Protagonismo che si costruisce attraverso investimenti in politiche economiche, sociali e culturali tali che l’amministratore delegato di turno non trovi conveniente togliere anche un solo lavoratore all’Abruzzo”.

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