“Con il dovuto rispetto e fatte le debite proporzioni, sembra di veder giocare il Barcellona”, queste le parole di un estasiato Davide Polizzi, ai margini della sua telecronaca ai microfoni di Sky, nel vedere un Pescara giocare in maniera così sublime.
Ora anche Massimo Oddo ha tirato fuori dal cilindro la sua partita perfetta, che rimanda a quella di Zemanlandia memoria, il celebre 0 – 6 del 20 aprile 2012 all’Euganeo di Padova, quando il Delfino rivelò il suo calcio-spettacolo ben oltre i confini nazionali, “costringendo” anche Josep “Pep” Guardiola a complimentarsi.
Il Perugia è apparso davvero ben poca cosa, eppure per i biancazzurri ci sono ancora discreti margini di miglioramento, il potenziale di gioco è tale che non sembra, per ora, aver mostrato più del 70% delle proprie possibilità, con alcuni singoli che concedono ancora delle pause e commettono errori dovuti anche all’inesperienza, quali Valerio Verre, autore comunque di una prestazione più che dignitosa.
Le tante settimane di riposo (in parte forzato per i tre turni di squalifica), sembrano aver giovato a Lucas Torreira, un talento sopraffino quello del giovanissimo uruguagio che, una volta limati definitivamente alcuni atteggiamenti ai limiti del lecito, tipici di quella scuola sudamericana, che nel recente passato lo avevano retrocesso nelle gerarchie di Oddo, farà certamente, nel prossimo futuro, le fortune di qualche Club di alto lignaggio.
Anche la sapiente e oculata gestione dell’organico da parte del Mister e del suo staff tecnico, rappresentano le carte vincenti di questo gruppo, giacché anche modificando gli schieramenti iniziali, non cambiano i risultati, sempre positivi. La squadra, a tratti, gioca a memoria, da spettacolo e smorza sul nascere i tentativi degli avversari di condurre il gioco, con tocchi raffinati e movimenti senza palla davvero inediti per una categoria come la Serie B.
Certo le due lì davanti, anche senza concedere il medesimo spettacolo, non sembrano conoscere ostacoli, però il campionato è ancora molto lungo ed è impensabile che entrambe non conoscano una flessione quanto prima. Sarebbe davvero un peccato non raggiungere la promozione diretta alla luce di quanto ci sta facendo vedere, settimana dopo settimana, questo Delfino. Il regolamento, però, potrebbe anche venirci incontro, e in tal senso la gara prevista nel prossimo turno, all’Adriatico contro il Bari di Andrea Camplone (e Giacomo Di Cara), attualmente la più diretta inseguitrice del Pescara, rappresenterà un’occasione unica per sfruttarlo: se al termine della stagione il distacco fra la terza e la quarta classificata sarà superiore ai nove punti, i play-off non si disputeranno e vincendo sabato pomeriggio lo scarto fra abruzzesi e pugliesi salirebbe già a +7!
Ragionamenti prematuri, certo, ma vale la pena ricordare che almeno in un’occasione è già accaduto quanto sopra descritto, al termine della stagione 2006/2007, il Genoa, terzo classificato, distanziò proprio di dieci punti il Piacenza, accompagnando direttamente in Serie A le prime due: Juventus e Napoli. Quell’anno il Pescara, al termine di una sciagurata stagione, terminò ultimo, retrocedendo; quale migliore occasione, in una sorta di karma, sarebbe quella di ottenere la promozione diretta proprio in questo modo?
Ancora una settimana di passione, invece, per quello che si presenta come l’unico reale pericolo e ostacolo alla splendida cavalcata dei biancazzurri: il mercato di riparazione di gennaio. Chiuderà i battenti il prossimo lunedì 1° febbraio, sperando che, anziché distruggere il meraviglioso “giocattolo” fin qui modellato da Massimo Oddo, porti in dote i puntelli necessari, specie in difesa, dove gli uomini sono contati, per condurre a termine trionfalmente la stagione. Le “sirene” tentatrici della Massima Serie potrebbero privare il Delfino di alcune pedine fondamentali, in primis dell’attuale capocannoniere, quel Gianluca Lapadula appetito da più di una compagine. Sarebbe davvero una disdetta, i tifosi si augurano chiaramente che ciò non accada, la società ne è consapevole, staremo a vedere.