Se esiste un concetto davvero difficile da applicare nello sport, questo è l’abitudine a vincere. Dopo la striscia di sette vittorie consecutive, alcune con avversari di rango, per il Delfino sono giunte due parziali battute d’arresto, i pareggi contro la Salernitana prima e il Vicenza nell’anticipo dello scorso venerdì, due compagini tutt’altro che trascendentali, viste le loro prestazioni in queste ultime settimane.
L’involuzione tecnica, seguita alla cosiddetta “partita perfetta” disputata lo scorso 24 gennaio al Renato Curi di Perugia, sembrerebbe evidente. Se da una parte le avversarie parrebbero aver compreso che lasciare il pallino del gioco ai biancazzurri equivale a un suicidio annunciato, per cui assistiamo ormai da tre settimane a un pressing asfissiante nei confronti dei nostri portatori di palla, dall’altra Massimo Oddo e i suoi uomini non sembra siano riusciti a mettere in atto le necessarie contromisure tattiche, forse anche a causa di una palese stanchezza mentale, piuttosto che fisica, giacché nell’ultimo match, dopo il rigore clamorosamente fallito da capitan Memushaj, comunque hanno trovato le energie per gettarsi a testa bassa alla ricerca del goal del pareggio.
Mantenere la lucidità per tutti i novanta minuti e oltre, però è ben altra faccenda e l’impressione è che il perfetto lavoro psicologico messo in atto dal Mister nel corso del mese di gennaio, atto a combattere e sconfiggere il pericoloso mix di pausa invernale e mercato di riparazione, pagato invece caro da molte altre compagini, sia costata parecchia fatica e ora se ne stiano pagando le ovvie conseguenze in termini di gioco e risultati.
Sabato prossimo avrà inizio un mini ciclo di sei gare, al termine del quale potremo certamente determinare se l’eventuale promozione del Pescara nella Massima Serie, passerà attraverso i play off o potrà avvenire in maniera diretta. Dalla trasferta di Cagliari a quella di Crotone ci piacerebbe ritrovare il Delfino spumeggiante e battagliero, vera gioia per la vista degli amanti di questo gioco, che oltre ai tifosi, anche gli addetti ai lavori avevano esplicitamente elogiato. Se così avverrà, potremo inquadrare quest’ultimo periodo come una semplice pausa di riflessione, un modo per tirare il fiato in vista del rush finale: staremo a vedere.
Non sono mancati, in ogni caso, diversi aspetti positivi, quali ad esempio la contemporanea battuta d’arresto del Crotone, incapace di sconfiggere, fra le mura amiche, una Pro Vercelli in dieci uomini per più di un tempo, ma anche la continuità in zona goal del sempre più capocannoniere Gianluca Lapadula, senza omettere di ricordare il più che buon esordio, contro il Vicenza, dell’argentino Joel Gustavo Acosta, che subentrato nel finale al posto di Michele Fornasier, ha mostrato numeri da buon calciatore, riuscendo a dare un inatteso e probabilmente decisivo contributo al pareggio finale.
Fa senz’altro bene Massimo Oddo a provare diversi schemi e tenere sotto pressione tutti gli elementi a sua disposizione, nel caso si dovesse ricorrere alla lotteria dei play off, avere il maggior numero di soluzioni possibili, anche a gare in corso, potrebbe rivelarsi decisivo; infortuni, squalifiche, caldo e indisponibilità per le Nazionali, dovranno necessariamente essere compensati da una panchina lunga e pronta a ogni evenienza.
Sabato prossimo, in terra sarda, per la prima volta dopo tante settimane, i biancazzurri scenderanno in campo da sfavoriti, non capiterà spesso, bisognerà approfittarne, con una difesa arcigna ma corretta e un centrocampo a tutto polmone, pronto a dare una mano in fase di ripiego, ma anche ad appoggiare le ripartenze dei nostri due Gianluca. Fra le mura amiche il Cagliari si è finora rivelato un rullo compressore, capace di dodici vittorie e un solo pareggio in tredici gare complessive, ma chi, se non il Pescara, già capace di sconfiggerlo all’andata con un goal del solito Lapadula, potrebbe riuscire a violare questa imbattibilità? Sarebbe un’impresa fantastica, vale la pena provarci, ma questo gli adriatici lo sanno molto bene, vero ragazzi?