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Il Lunedì del Delfino

La Roma stasera di scena all'Adriatico senza Totti infortunato

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Sest’ultima giornata di campionato questa sera per il Delfino, nel posticipo casalingo contro la Roma di Spalletti. Ancora poco più di un mese e il lento calvario biancazzurro avrà finalmente termine.  In teoria ci sarebbero ancora spazio e tempo per evitare di conquistare quasi tutti i record negativi immaginabili per una Lega della Massima Serie, a livello europeo, se non addirittura mondiale, ma ormai anche i più inguaribili ottimisti hanno smesso di crederci. Persino le dichiarazioni del grande ex della partita, Zdeněk Zeman, non lasciano spazio a molte illusioni, giacché sembra, i giocatori non riescano ad apprendere le sue indicazioni, per quanto abbia provato, visti i tempi ristretti, a spiegare solo quelle più semplici … inoltre egli stesso non ha idea di chi potrebbe rimanere anche il prossimo anno in Serie B, quasi che gli atleti a disposizione non abbiano nemmeno voglia di farsi notare per conquistare una difficile riconferma. Un quadro davvero desolante, che poco onore fa alla maglia e alla città.

La Roma, dal canto suo, vede la possibilità di staccare forse definitivamente il Napoli, fermato a Sassuolo dagli emiliani, ma anche dai pali e da una contestata decisione arbitrale a tempo scaduto, che non ha assegnato un rigore, chiesto dai partenopei per un dubbio fallo di mano di Paolo Cannavaro, nella rincorsa all’importantissimo secondo posto. In genere le motivazioni fanno la differenza, in questo caso però anche e soprattutto il nettissimo divario tecnico e fisico fra le due compagini, dovrebbero assicurare i tre punti ai giallorossi.

Sarebbe potuta essere anche una delle ultimissime occasioni (a Pescara senza dubbio) per vedere in campo Francesco Totti, “il” mito vivente del calcio nostrano, purtroppo a causa di un lieve infortunio, il numero dieci resterà a Roma. Forse non tutti vorranno ammetterlo, soprattutto i tifosi di fede biancazzurra, ma se davvero Spalletti avesse eventualmente deciso di inserirlo nel finale di gara, in un misto tra fischi e applausi, siamo certi che un enorme brivido di emozione avrebbe solcato gli spalti in lungo e in largo, peccato. Addirittura, visto lo splendido rapporto umano che intercorre fra l’allenatore boemo e il capitano romanista, qualcuno ha ipotizzato un suo finale di carriera in riva all’Adriatico per la prossima stagione … ipotesi chiaramente smentita immantinente da Zeman, sarebbe più facile che la Terra iniziasse a girare in senso contrario, piuttosto che veder giocare Totti con una maglia diversa, tra l’altro nella serie cadetta!

Giusto un breve cenno alla leggera scaramuccia che ieri mattina, sulla riviera Nord di Pescara, ha visto protagonisti tre calciatori, per la cronaca Memushaj, Bruno e Caprari, contro alcuni tifosi. Da quanto è trapelato, sono volate alcune parole pesanti, ma nulla di particolarmente violento. Probabilmente i cittadini, avendo riconosciuto gli atleti, avranno tentato un dialogo, magari usando toni non propriamente sereni, per meglio comprendere i “perché” di questa terribile stagione e non avendo ricevuto risposta gli animi si saranno surriscaldati. Per vincoli contrattuali legati alle televisioni a pagamento, sappiamo che i tesserati non possono rilasciare dichiarazioni prima di esserne autorizzati e questo permette loro di non intrattenere scambi di pensieri con degli sconosciuti, giacché potrebbe trattarsi anche di giornalisti in incognito … certo è che questo episodio, da stigmatizzare a prescindere, ha reso evidente la rabbia repressa degli sportivi locali, ai quali, in fondo, non sono mai state apertamente chiarite le cause di questa triste debacle, che incredibilmente sembra non avere colpevoli individuati.

All’interno del prossimo editoriale avremo modo di commentare, quindi, ben due gare, anche la trasferta sarda di domenica 30 aprile. Il Cagliari non ha più particolari obiettivi di classifica, avendo già da qualche tempo raggiunto una tranquilla salvezza, si prospetta pertanto una gara spettacolare, con parecchie reti da entrambe le parti.

Per finire anche noi vogliamo ricordare la prematura scomparsa del ciclista Michele Scarponi, deceduto sabato scorso, a causa di un incidente stradale, mentre si stava allenando. E’ risaputo che le strade italiane troppo spesso non brillano per sicurezza, anche per la scarsa manutenzione e per i materiali utilizzati, forse la morte del celebre campione marchigiano potrebbe almeno risvegliare le sopite coscienze di chi ci governa, troppo spesso inclini ad affidare gli appalti dei lavori in maniera poco trasparente. Anche la selezione del personale dirigente, incaricato di prendere le corrette decisioni, non sempre brilla per intenti puramente meritocratici e i risultati si appalesano fin troppo spesso, davanti agli occhi dei cittadini che meriterebbero la giusta attenzione, in tema di prevenzione e sicurezza. Solo un netto cambio di pensiero e strategie imprenditoriali, potrebbero davvero evitare l’ormai quotidiano computo d’incidenti, a volte mortali, con cui le famiglie italiane devono fare i conti, il nostro appello valga pertanto da monito e preghiera, per chi non è più tra noi.

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