La settimana che ci siamo appena lasciati alle spalle non ha consegnato nulla di buono nei cuori e nelle menti dei tifosi biancazzurri. Mai come oggi, da quando il Delfino Pescara risorse dalle ceneri del fallimento, il rischio di veder nuovamente precipitare tutto l’ambiente nella peggiore delle sorti, appare drammaticamente reale. A giocare con il fuoco, alla fine ci si scotta e anche la buona sorte non può proteggere a lungo e per sempre chi si affida esclusivamente alle proprie “capacità”. Il dossier depositato dal commercialista teramano Massimo Mancinelli, quasi sicuramente scoperchierà il vaso di Pandora nel quale Daniele Sebastiani ha depositato tutte le sue operazioni di compravendita, da quando è diventato il presidente. Anche i sassi, a Pescara e dintorni, hanno sempre saputo e immaginato che dietro la maggior parte dei “movimenti” di mercato, ma forse non solo quelli, qualcosa di poco chiaro dovesse materializzarsi. Ne è sempre stato certo l’ex socio e amico, Danilo Iannascoli, che dopo aver inutilmente tentato con le buone di fare chiarezza, non poté altro che adire le vie legali. Per ora possiamo solo ipotizzare un futuro a tinte fosche, nulla di ancora evidente è stato esposto, se non qualche evidente errore contabile e altre presunzioni, che i legali di Sebastiani si affretteranno a giustificare. Che cosa augurarsi, a questo punto? Sperare che tutto si sciolga come bolle di sapone o aspettarsi un vero e proprio terremoto, che azzererebbe di nuovo il calcio a Pescara? Non assurgiamo al ruolo di profeti e, francamente, non sapremmo certo evidenziare quale potrebbe rivelarsi il migliore (o peggiore) dei mali, ma una cosa appare chiara: sarebbe sicuramente meglio evitare, a distanza di nemmeno dieci anni, una nuova catastrofe, perché non è per nulla detto, stavolta, si possa ripetere l’avvento di un nuovo salvatore della patria, come allora fu Giuseppe De Cecco.
Doveroso, nel frattempo, tornare anche a scrivere di calcio giocato. Per modo di dire, visto che l’undici schierato sabato scorso dal nuovo mister, Massimo Epifani, è apparso letteralmente sfiduciato, a tratti impaurito e mentalmente distratto, alla fine travolto, nel risultato finale e non solo, da uno spietato Parma, ben deciso, ora che le sue bocche da fuoco hanno finalmente iniziato a segnare, nel voler contendere la promozione alle sue rivali. Dopo dodici mesi di 4-3-3, ecco che il giovane allenatore autoctono, improvvisa un coraggioso (…) 4-2-3-1, rivelatosi drammaticamente fallimentare e con il quale gli emiliani guidati da Roberto D’Aversa, sono sembrati andare a nozze. I soliti ottimisti avevano osato immaginare un nuovo miracolo, in stile Massimo Oddo, quando subentrò, una sola giornata dal termine della stagione 2014/2015, a Marco Baroni. In realtà il contesto è assolutamente dissimile. All’epoca mancava una sola gara al termine del campionato e, anche in caso di mancata vittoria, davvero nessuno avrebbe potuto prendersela con Oddo, che quindi riuscì a infondere totale spensieratezza ai suoi, mentre stavolta ne mancano parecchie e si rischia grosso. Poi Oddo era, sebbene inesperto come allenatore, comunque un campione del mondo da calciatore e uomo spogliatoio per eccellenza (Lippi lo portò ai Mondiali del 2006 anche per questa sua importante caratteristica), quindi dotato di un carisma che Epifani assolutamente non può ancora avere. Ancora, la Rosa del 2015 era di tutto rispetto, mentre quella odierna, oltre ad essere scarsa tecnicamente, è anche piena di “giovani mercenari” che già vedono il loro futuro lontano da qui. Basti osservare l’involuzione di Christian Capone, un talento destinato a una grande carriera, che però già da diversi mesi, si guarda bene dal “mettere la gamba” quando c’è da contrastare: il suo unico obiettivo è chiaramente di arrivare incolume a giugno …
Non poteva giungere in un momento peggiore la gara di recupero della ventottesima giornata, che domani pomeriggio, con orario d’inizio le 18, vedrà i biancazzurri ospitare il Carpi. Poco il tempo a disposizione per riordinare le idee, ma qualcosa il buon Epifani dovrà necessariamente inventarsi, perché la classifica inizia a preoccupare davvero e domenica prossima, nel match di posticipo della trentunesima, si andrà a far visita all’Avellino, per quello che già si annuncia, incredibile ma vero, come un match salvezza!