Partecipa a Pescara News

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Il Lunedì del Delfino

Le strane colpe della tifoseria

Condividi su:

Dopo la sconfitta di martedì scorso nel recupero della ventottesima giornata, contro il Carpi, il pareggio di ieri pomeriggio ad Avellino, pur non riuscendo a regalare tranquillità all’ambiente biancazzurro, almeno ha evitato che la crisi attuale facesse sprofondare il Delfino nella più cupa delle disperazioni. La classifica, ma ancor più il calendario delle prossime gare, non lascia spazio a facili ottimismi: il rischio di essere coinvolti nella lotta per non retrocedere è alquanto concreto e sarà tutt’altro che semplice evitare il doppio salto all’indietro, dalla Serie A alla C in sole due stagioni!

In realtà qualche debole segnale di ripresa, ieri è stato anche notato, ma una partita che sembrava incanalata verso un importantissimo successo, addirittura si è seriamente rischiato di perderla, nel convulso finale. Gli irpini non potevano, però, rappresentare un degno banco di prova, giacché anche la squadra di Walter Novellino era reduce da un pessimo periodo e la paura di perdere ha spesso portato i campani a commettere gravi errori di disattenzione. Il Pescara ne ha approfittato solo in parte, abbassando colpevolmente il baricentro dopo essere tornato nuovamente in vantaggio. Un difetto congenito di questa squadra, fin dall’inizio della stagione, troppo spesso rimontata dagli avversari. Mancanza di continuità e concentrazione, cui nemmeno Massimo Epifani, nonostante la sua determinazione, sembra riuscire a trovare rimedio.

Purtroppo, come ben sappiamo, non sono solo gli scarsi risultati sul campo a preoccupare l’ambiente biancazzurro. La società, nella figura del presidente tuttofare Daniele Sebastiani, si trova ormai in rotta di collisione con la tifoseria e, forse, con la giustizia ordinaria. Finché le cose andavano bene, in altre parole fino all’inizio dello scorso campionato di Serie A, anche certi suoi atteggiamenti poco ortodossi erano tollerati. In fondo, si sa, nel calcio contano soprattutto i risultati e anche un carattere “difficile” come quello del ragioniere nostrano, poteva essere tollerato, in cambio delle vittorie sul campo. Quest’unico punto a suo favore è ormai solo un lontano e sbiadito ricordo ed egli non ha davvero più nulla da contrapporre alle logiche contestazioni che dalla Curva Nord, ma non solo, ormai gli stanno piombando addosso, come un fiume in piena. Ne abbiamo dovute ascoltare e sopportare davvero tante in questi ultimi anni, ma nel finale dell’intervista rilasciata ai bonari microfoni dell’emittente Rete8, lo scorso martedì 13 marzo, al termine della debacle interna contro il Carpi, forse è stato raggiunto l’apice, assurdo e tragicomico, della parentesi “Sebastiani” nell’ambito della travagliata storia del Calcio a Pescara. Senza che il poco solerte reggitore di microfono (non se la prenda, ma i fatti quando sono evidenti non lasciano spazio a dubbi interpretativi di sorta) abbia minimamente reagito, di fronte a cotanta sfrontatezza, Daniele Sebastiani, interrogato circa le proteste che i tifosi gli avevano esplicitamente rivolto, nel corso del match, ha addirittura zittito i contestatori, rei di non essere in grado procurargli nuovi soci e fidejussioni … Difficile da credere, ma il video in questione, qui visionabile, è talmente esplicito da far rabbrividire. Sarebbero quindi, secondo il Sebastiani pensiero, i tifosi, a doversi preoccupare delle beghe societarie, piuttosto che limitarsi a comprare i biglietti, gli abbonamenti allo stadio o su Sky, per seguire e commentare, semplicemente, le vicende della squadra del cuore. Lui vorrebbe tanto potersi ritirare a vita privata, godersi le gioie familiari e dedicarsi ai suoi hobby preferiti (…), ma il destino, spietato e crudele, lo costringe a indicibili sofferenze, per il bene (…) della società e un po’ tutto l’ambiente, ma soprattutto i tifosi, anziché sostenerlo in questo suo lungo calvario, addirittura lo contestano, senza un minimo di comprensione e ritegno.

Gli ignavi tifosi locali, dovranno, insomma, rendere conto alla Storia, se il Delfino si dovesse trovare, molto presto immaginiamo, a nuotare in acque basse e limacciose, sempre che il loro bistrattato presidente, non riesca, eroicamente, a salvarlo, contro tutto e tutti, grazie all’impegno che, ne siamo certi, in ogni caso continuerà a profondere per la causa biancazzurra.

I lettori avranno la bontà di perdonare il nostro sarcasmo, ma il livello della discussione, generato da altre fonti, sembra essere sceso così in basso, da rendere difficoltoso un approccio serio e tranquillo. Solo chi non ha a cuore le sorti di questa maglia, può davvero restare inerte, di fronte a certe affermazioni o, addirittura, sollecitarle in maniera compiacente.

In tutto questo, la super capolista Empoli sarà il prossimo avversario del Delfino, sabato prossimo all’Adriatico. Fortunatamente in questo sport nulla è davvero impossibile, altrimenti non varrebbe nemmeno la pena di continuare a commentare le vicende di questa squadra, ma sarà necessario un vero e proprio miracolo per riuscire a strappare almeno un pari ai toscani, lanciatissimi verso il trionfo assoluto del campionato. Nell’attesa del match, auguriamoci che, se non tutti, almeno alcuni fra i più volenterosi tifosi, nel corso della settimana si rimbocchino le maniche alla ricerca di soldi e fidejussioni per salvare la società da un secondo fallimento.

Condividi su:

Seguici su Facebook