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Il Lunedì del Delfino

La serie B si veste (per ora) di biancazzurro

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Se il campionato di serie B fosse un film, potremmo tranquillamente dire: “buona la seconda!”. Grazie al Lecce infatti, che nell’anticipo di venerdì scorso aveva piegato il Verona, un po’ a sorpresa, in casa degli scaligeri, al Delfino è stata quindi consegnata una nuova opportunità per balzare in testa alla graduatoria. E questa volta gli uomini di Pillon non hanno fallito l’obiettivo, sconfiggendo meritatamente fra le mura amiche addirittura il Benevento. Gli “stregoni”, secondo i pronostici di inizio stagione, avrebbero dovuto abbastanza facilmente avere la meglio sulle altre compagini, insieme proprio ai veronesi, nella lotta per la promozione, ma la cadetteria, si sa, è terra di sorprese. Fatto sta che per almeno un paio di settimane, vista la sosta per le gare delle Nazionali, i biancazzurri si sono guadagnati, di diritto, il privilegio di guardare tutti dall’alto verso il basso. Qualcuno fa anche notare che senza il black out di Padova nei minuti di recupero, oggi staremmo addirittura parlando di una fuga, con ben quattro, anziché “solo” due, punti di vantaggio sulla seconda. Noi preferiamo vederla diversamente e ci piace immaginare che senza quel balordo finale in terra veneta, forse non avremmo assistito alla partita quasi perfetta di sabato pomeriggio, probabilmente frutto anche di una notevole, determinata, rabbia agonistica. Insomma contro i campani Brugman e compagni sarebbero forse scesi in campo pensando che anche il pareggio non sarebbe stato un cattivo risultato da conseguire e, con un simile atteggiamento, avrebbero anche rischiato di perderla, la gara. Fantacalcio, insomma, che al momento non può e non deve guastare minimamente questa gloria transitoria, che finalmente ci tocca vivere anche come tifosi.

Che questo fantastico e inatteso inizio sia frutto di una grande armonia all’interno dello spogliatoio, è indubbio. È però ancora più evidente quanto sia preponderante lo stato di forma psicofisica di alcuni elementi, che in campo riescono a dare davvero il massimo. Il portiere, in primis, visto che Fiorillo, nel pieno della maturità, sembra aver trovato le giuste condizioni e il perfetto feeling con l’ambiente pescarese, arrivando a giurare fedeltà eterna alla casacca. La difesa vede sugli scudi un Gravillon di categoria superiore, in queste ultime giornate accompagnato da un Campagnaro finalmente in salute e quindi “monumentale” in ottica serie B, per un calciatore che, lo ricordiamo, solo quattro anni fa disputò una finale del Campionato del Mondo. Del centrocampo siamo già quasi stufi di parlarne, sennonché, ai noti Brugman e Memushaj, coppia invidiata da tutte le altre diciotto compagini, si sta affiancando l’incredibile José Ndong Machín Dicombo, meglio conosciuto come Pepín Machin. Il ventiduenne equato guineano, fresco di convocazione nella sua Nazionale, per le qualificazioni ai campionati continentali del 2019, sta mettendo in mostra tutto il suo talento cristallino. Non solo qualità, ma anche tantissima sostanza, quella profusa dal simpatico centrocampista offensivo di origine spagnola, a cui già parecchi club importanti hanno messo gli occhi addosso. E davanti? Beh, sembra strano, ma pur con tutta l’abbondanza di attaccanti in Rosa, questo parrebbe il meno devastante dei reparti. Cocco sembrava finalmente sul punto di tornare quello di Vicenza, ma dopo l’errore dal dischetto in quel di Brescia, ha nuovamente perso lo smalto, complice anche qualche leggero acciacco. Si è però sbloccato Leonardo Mancuso, a cui Pillon ha saggiamente consegnato le chiavi dell’attacco biancazzurro e il centravanti milanese, di proprietà della Juventus, ricordandosi di essere stato il capocannoniere della serie C, solo due anni fa, nelle file della Sambenedettese, lo sta ricambiando a suon di reti e assist. Gaetano Monachello e, soprattutto, Manuel Marras, una seconda punta con un potenziale ancora inespresso, la vera scommessa finora vincente del tecnico trevigiano, completano per ora un reparto che, a breve, potrebbe fare davvero parecchi danni a tutte le difese della cadetteria. In questo prospetticamente felice contesto, dispiace davvero scriverlo, ma il dovere di cronaca, al solito, lo impone, l’infortunio occorso a Christian Capone, che lo terrà lontano dai rettangoli di gioco per almeno un paio di mesi, non farà certo strappare i capelli all’allenatore. “Costretti” a fargli fare minutaggio, probabilmente a causa dei soliti impegni contrattuali, appare sempre più un pesce fuor d’acqua. Lezioso e lento, anche quando entra a gara in corso, quindi più riposato rispetto ai difensori avversari, non incide praticamente mai e di questo ce ne siamo accorti fin dallo scorso anno, quando in più di un’occasione lo avevamo colto a “tirare indietro” la gamba nei contrasti, sempre costantemente persi.

L’ottava giornata, la prossima, si aprirà proprio con la capolista, nell’anticipo serale di venerdì 18 ottobre. Si farà visita allo Spezia, che grazie alla vittoria di ieri pomeriggio a Livorno, si è momentaneamente portata al terzo posto in graduatoria. Dodici i punti finora conquistati, tre in meno del Delfino quindi e, di conseguenza, possiamo già da adesso assegnarli l’etichetta di match clou. Sarà una sorta di esame di maturità, da affrontare però con la massima serenità e senza ansie, comunque andrà a finire, in ogni caso in riva all’Adriatico si respirerà ancora l’aria d’alta classifica.

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