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Il Lunedì del Delfino

Il riscatto di Pillon

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Il calcio non è una scienza esatta”, questa frase l’hanno citata e ripetuta un po’ tutti gli addetti ai lavori, nel corso della loro esistenza, almeno una volta. Sarà, forse, un abuso, ma ne approfittiamo anche noi, perché questo Delfino che non finisce di stupire e meravigliare, in queste prime otto giornate della stagione ha stravolto ogni pronostico. Vero è che la cadetteria è da sempre il campionato meno incline alle previsioni, però una simile superiorità rispetto alle avversarie non era stata nemmeno lontanamente preventivata. Oppure è forse accaduto il contrario, il Pescara era stato, in fondo, ingiustamente sottovalutato? In effetti, a parte i ⅔ del centrocampo titolare (Brugman e Memushaj, quasi fuori categoria) i restanti reparti non facevano presagire nulla più che una buona squadra in grado di condurre in porto un campionato di media classifica. Invece un esaltante mix di grinta, preparazione, coesione di gruppo, voglia di riscatto per tanti (a partire da Pillon) e un pizzico di quella dose di fortuna che da sempre aiuta gli audaci, hanno finora colmato ampiamente quelle che sembravano apparire come lacune importanti.

L’ambiente, tristemente scottato dall’”era Sebastiani”, tutt’ora in corso e ricca di alti (pochi) e bassi (molti e spesso da … “record”), non riesce ancora ad esaltarsi appieno per le gesta dei suoi beniamini. “Meglio così” verrebbe da dire, perché è in situazioni come questa che, in genere, si chiamano a raccolta orde di pompieri, con lo scopo di spegnere quei troppo precoci incendi che infiammano l’animo di ogni tifoso. “Ma anche no”, ci spinge invece il desiderio di gioire ora, perché del domani, si sa, non v’è certezza. In fondo se non si spingesse adesso sull’acceleratore, che ogni cosa sembra andare per il giusto verso, quando mai bisognerebbe farlo? L’unico vero rischio, a nostro modo di vedere, potrebbe infatti essere proprio quello di non far sentire agli atleti la spinta emotiva dell’ambiente, i cori di sostegno della Curva Nord e di tutto lo stadio. È probabile che lo spogliatoio stia vivendo una sorta di trance agonistica e abbia l’impressione di aver iniziato una cavalcata di quelle che potrebbero restare nella memoria di tutti, pertanto il far mancare la giusta dose di entusiasmo alla squadra, potrebbe pericolosamente frenare quell’ardore agonistico oggi spinto ai massimi livelli.

Se anche nelle prossime settimane il Delfino continuerà a mietere punti e successi con uguale costanza, avremo ampiamente modo di disquisire sui singoli e rileggere le statistiche. Oggi ci limitiamo a sottolineare ancora una volta la bravura dell’allenatore, un uomo tanto sottovalutato, quanto capace e fine conoscitore del suo mestiere. Bravissimo anche Giorgio Repetto, un altro che di calcio ne capisce come pochi e che lo consigliò alla società in un momento delicatissimo come quello che stava vivendo il Pescara nel finale della scorsa stagione. Quando al tramonto della carriera a una persona di spessore si appalesa l’opportunità di un riscatto importante, ebbene difficilmente il protagonista di turno si lascia scappare l’occasione. Di questa incredibile opportunità potrebbe davvero beneficiarne tutto l’ambiente, che a nostro avviso pronostichiamo davvero in grado di poter vivere una stagione esaltante, di quelle che restano impresse nella memoria. Il ricordo non può che andare alle gesta del Pescara di Giovanni Galeone, stagione 1986/87, quando dalle probabili ceneri della serie C, si spalancarono imprevedibilmente le porte del gota calcistico. I corsi e i ricorsi hanno da sempre modellato miti e leggende della storia del calcio, perché non credere che possa accadere di nuovo?

Nel prossimo turno i biancazzurri si troveranno di fronte, sabato prossimo all’Adriatico, il Cittadella. I veneti, reduci da due ottime stagioni, entrambe terminate senza un lieto fine, anche quest’anno sembrano in grado di poter dire la loro nella lotta per le posizioni che contano. Il loro ruolino di marcia è stato finora abbastanza equilibrato, con tre vittorie, due pareggi e altrettante sconfitte. Punto di forza la difesa, perforata in sole cinque circostanze (meglio ha fatto solo la Cremonese con quattro). Un avversario che dovrebbe rivelarsi ostico insomma, ma se è vero che nemmeno la temuta sosta ha frenato la cavalcata del Delfino … beh non aggiungiamo altro per ovvii motivi scaramantici, ma, vada come vada, resteremo comunque in vetta alla graduatoria anche al termine della nona giornata. Alla luce di tutto questo ci aspettiamo la consueta grinta e la giusta dose di determinazione, le stesse che hanno fin qui condotto gli uomini di Pillon in cima alla graduatoria.

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