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Il Lunedì del Delfino

Le possibili soluzioni per uscire dalla crisi

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Due ex, Valerio Verre e Norbert Gyömbér, condannano alla sconfitta il Delfino, in quel di Perugia. Sancita quindi ufficialmente la crisi, non solo di risultati, che, dopo il primo posto, ha fatto perdere ai biancazzurri anche il secondo, attualmente appannaggio del Lecce. Il gioco spumeggiante e incisivo d’inizio stagione è già un pallido ricordo. Stenta praticamente in tutti i reparti il Pescara, a partire dalla difesa, ieri orfana anche di Fiorillo, sostituito da un Kastrati in versione dottor Jeckyll e mister Hyde. Nel primo tempo autore prima di una strepitosa parata su Vido e pochi minuti dopo di una papera clamorosa su un innocuo tiro di Verre, che portava per la prima volta in vantaggio gli umbri. Anche Perrotta non è Campagnaro e Gyömbér lo ha “ringraziato” per la pessima marcatura in occasione del decisivo goal che ha decretato il definitivo 2-1 per i padroni di casa. Per fortuna che Gravillon continua a non sbagliare praticamente nemmeno un pallone, altrimenti sarebbero guai seri. A centrocampo Brugman è sempre più irritante, troppo spesso lento e impacciato, salvo poi rincorrere e atterrare l’avversario che sistematicamente gli ruba palla. Nell’involuzione tecnica e agonistica del capitano, rispetto al meraviglioso regista che avevamo imparato a conoscere fin dallo scorso campionato, è possibile dare la principale spiegazione del pessimo periodo di tutta la squadra. Luci e ombre in questo nevralgico reparto, visto che la forzata assenza dell’infortunato Memushaj ha permesso di (ri)scoprire le indubbie qualità di Filippo Melegoni, autore anche del momentaneo pareggio, grazie a uno splendido tiro da fuori area, che il portiere umbro ha solo potuto accompagnare con lo sguardo verso la rete. Sempre discreto Machin, da cui è però lecito attendersi qualcosa in più, visto l’enorme potenziale tecnico di cui dispone. Il settore avanzato, infine, ormai asettico e assolutamente privo d’incisività, rappresenta sicuramente la principale preoccupazione di Pillon, per il prosieguo della stagione. Con Mancuso ormai a secco da troppo tempo, sembra non ci siano alternative all’interno della Rosa, in grado di sopperire al problema sotto porta.

Alla luce di questa impietosa, ma necessaria, analisi critica del momento no in casa biancazzurra e alla vigilia della prossima gara, in programma già fra quattro giorni, all’Adriatico contro il Carpi, auspichiamo nell’immediato un drastico cambio di modulo. Rinforzare il centrocampo con un uomo in più e lasciare solo due uomini in attacco, non vediamo altre possibilità per invertire l’attuale, negativa, tendenza. Inutile insistere con il gioco sulle fasce, tanto i cross non vengono più raccolti a centro area, al contrario puntare principalmente sugli inserimenti dei centrali in mediana, che tecnicamente sono tutti in grado di fare la differenza, ecco la possibile soluzione da adottare. Lo ripetiamo ormai da tempo: gli avversari ci hanno studiato e si sono adattati al nostro gioco, bisogna cambiare al più presto.

Prima di chiudere, una curiosità che vale la pena rilevare. Ricorderete senz’altro la super prestazione del portiere ascolano Ivan Lanni, protagonista assoluto, specie nel primo tempo, del pareggio di domenica 25 novembre fra i marchigiani e il Pescara. Al rientro dopo un brutto infortunio, si rese protagonista di alcune parate fondamentali, fra cui il rigore con cui negò il vantaggio a Mancuso. Anche l’altro ieri si è ripetuto, fra i migliori in campo nella vittoria interna dei bianconeri contro lo Spezia. Ebbene abbiamo scoperto che, durante il periodo di convalescenza, oltre al supporto di un “mental coach”, ormai abbastanza diffuso fra gli atleti di varie discipline sportive, ha anche effettuato delle sedute di floating (o deprivazione sensoriale) proprio qui a Pescara, in uno dei pochi centri specializzati dell’intero territorio nazionale, gestito dal dott. Mattia Di Paolo. Ne avevamo fatto cenno già un anno fa, all’interno di un articolo dedicato al Festival del Benessere e Naturale che si svolse a Montesilvano. Ci chiediamo se non sia il caso che anche gli atleti biancazzurri, i quali tra l’altro hanno anche la fortuna di averlo a disposizione “sotto casa”, decidessero di farne uso, visti gli eccellenti risultati in grado di produrre e che all’estero già molti sportivi professionisti ben conoscono.

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