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Il Lunedì del Delfino

Sempre peggio

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Anche il Trapani, penultimo in classifica, riesce a fare risultato all’Adriatico, il Delfino non sa più vincere. Gioca male, ovvero ci prova, soprattutto Machin, nel secondo tempo, ma fino alla tre quarti, perché nell’area di rigore avversaria i palloni vagano a vuoto, non ci sono attaccanti in grado di colpirli. Borrelli prima e Maniero dopo, risultano impalpabili, inutili, quasi che stessero disputando un incontro di qualsiasi altro sport, fuorché di calcio. Galano, spesso decisivo fino a qualche settimana fa, appare frastornato, forse consapevole di essere finito per il secondo anno consecutivo nella squadra sbagliata. È davvero penoso veder (non) giocare questo Pescara, soprattutto ripensando a quello dello scorso campionato, che Bepi Pillon era riuscito a portare fino al quarto posto finale, nonostante non divertisse granché, ma rispetto a quello attuale, almeno aveva un’anima.

Ascoltare alcuni tifosi, sconsolati, che quasi auspicano una retrocessione in serie C, perché sarebbe, forse, l’unico modo per liberarsi di un presidente che sa fare solo il ragioniere, rasenta un po’ l’assurdo, ma rispecchia la triste realtà. Vero è che, senza più i contributi delle tv e della Lega, perdendo anche l’appeal di luogo dove far crescere i giovani delle società più blasonate, questa società, che con le proprie forze non sarebbe in grado, probabilmente, di portare avanti nemmeno un campionato di serie D, dovrebbe alzare bandiera bianca. Se però, come ci si augura, qualcuno più vicino ai valori di questo sport e alla Storia di questa squadra, fosse in grado di rilevarne le quote, in fondo anche quest’ennesima caduta, perché no, potrebbe risultare benefica in prospettiva. D’altronde quando si estirpa un cancro, anche se l’operazione riesce perfettamente, poi il paziente ha bisogno di tempo per riprendersi e tornare alla vita di tutti i giorni. Come dire, in maniera molto più prosaica, che se si vuole fare una frittata, necessariamente le uova bisogna pur romperle.

Certo dispiacerebbe per l’attuale presidente, che aveva l’ambizione di passare alla Storia come il migliore di sempre a Pescara, mentre sarà ricordato, immaginiamo, in maniera leggermente diversa … ma si sa che non tutte le ciambelle riescono col buco e le corde, a forza di tirarle, prima o dopo, inevitabilmente finiscono per spezzarsi.

I luoghi comuni li abbiamo elencati quasi tutti, non andremo oltre, per ora. Sarebbe, in effetti, molto più piacevole raccontare di calcio giocato, ma come abbiamo già scritto, il Delfino non lo crea e noi, di conseguenza, non possiamo inventarcelo. Mancano due giornate al termine del girone d’andata, con una situazione di classifica che vede i biancazzurri dell’attuale allenatore, Luciano Zauri, a tre punti dalla zona play off, ma soprattutto a più due da quella play out. Da un minimo di zero a un massimo di sei punti a disposizione, che passeranno attraverso la trasferta di Santo Stefano a Livorno e l’ultima, in casa, il 29 dicembre all’ora di pranzo, contro il Chievo. Seguirà la lunga pausa di gennaio, con il fastidioso, ma quest’anno assolutamente necessario, mercato di riparazione. In genere questa società ha quasi sempre indebolito la squadra durante questa sessione di mercato, almeno stavolta non potrà farlo, perché peggio di così non sarebbe possibile. C’è solo una malcelata curiosità, fra i tifosi, quella di scoprire chi sarà il prossimo allenatore. Qualcuno auspica addirittura il ritorno di Pillon. Con lui, nonostante le tante carenze di questa Rosa, quasi sicuramente si potrebbe raggiungere la salvezza, ma, come scritto sopra, siamo davvero sicuri di desiderarla? Noi cronisti, i tifosi e l’ambiente tutto, restiamo per ora alla finestra, consapevoli di non poter fare altro che osservare e sperare, ma anche coscienti che nulla può durare in eterno, tanto le cose positive, quanto quelle negative: anche questa pagina di Storia biancazzurra ce la lasceremo alle spalle, è solo questione di tempo.

Buon Natale a tutti i lettori del nostro editoriale e di Pescara News. Appuntamento a lunedì prossimo, 30 dicembre, per l’ultimo commento di questo 2019.

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