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Il Lunedì del Delfino

Una macchina del tempo per tornare a sognare

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Doveva essere una settimana decisiva, quella appena trascorsa per il Delfino e sicuramente lo è stata, ma non come si aspettavano e speravano i tifosi. Ascoli e Vicenza, in rapida successione, rappresentavano due occasioni uniche per rilanciare le ultime possibilità di potersi giocare una fetta di salvezza: entrambe, sebbene con modalità diverse, sono fallite miseramente, condannando all’oblio della Serie C una città, un ambiente, devastato e depredato da anni di affari legati alla compravendita e alle plusvalenze di decine e decine di calciatori, transitati da queste parti.

Senza apparente vergogna, addirittura in cerca di ringraziamenti per il solo fatto di aver già garantito l’iscrizione alla Terza Serie nazionale, il cosiddetto, sempre a suo dire, miglior presidente della Storia biancazzurra, continuerà imperterrito a mostrare il suo volto inespressivo alle telecamere compiacenti e la sua voce risuonerà ancora, attraverso i microfoni sorretti da abili reggitori prezzolati.

Mentre anche i più ostinati fra i tifosi, coloro i quali fino a pochi giorni fa, ancora accusavano i rari giornalisti seri rimasti a scrivere le fastidiose verità su questo derelitto Pescara, di essere dei “gufi”, hanno ammainato la bandiera della speranza e a noi ora non resta che sognare. Immaginare che tutto questo non sia vero e che, come in un film in stile Ritorno al Futuro, con una macchina del tempo si possa tornare indietro e impedire in qualsiasi modo a Daniele Sebastiani di entrare in contatto con Giuseppe De Cecco, rimettendo le cose a posto e poter vivere finalmente quella sorta di Golden Age che all’epoca sognammo e che a causa di questo personaggio ormai inviso a tutta la tifoseria non abbiamo potuto godere. Quello che stiamo osservando è un futuro alternativo, una distorsione spazio-temporale causata dall’inopportuna intrusione di un affarista a cui il re della pasta consegnò inopportunamente le chiavi di questo sodalizio: è solo un incubo, da cui prima o poi dovremo pur svegliarci!

Ora non rimane che un unico obiettivo, quello di evitare l’ultimo posto finale. Una sfida a colpi di sconfitte con la Virtus Entella, inframezzata dallo scontro diretto previsto all’Adriatico il 17 aprile, a cinque giornate dal termine. Se, com’è prevedibile, entrambe perderanno tutti gli incontri rimasti da qui e fino al termine della stagione, in virtù degli attuali due punti di vantaggio attuali, al Delfino sarà sufficiente un pareggio, per garantirsi il penultimo posto.

Avremmo preferito festeggiare diversamente questo duecentesimo editoriale, come avrete osservato dallo speciale logo in copertina, purtroppo sapevamo già che sarebbe stato molto difficile. Duecento Lunedì del Delfino, nel corso dei quali abbiamo provato a raccontare le verità che le principali testate televisive e cartacee non potevano proporvi, perché di proprietà evidentemente propense a difendere l’attuale Società. Insieme al Maestro dei giornalisti locali, Gianni Lussoso e a pochissimi altri, non abbiamo mai smesso di provare a fare luce su quanto abilmente oscurato da chi detiene il potere editoriale e, proprio per questa ragione, leggere ancora oggi sui social che “tutti i giornalisti sono stati consenzienti”, come qualcuno ancora si ostina a scrivere, fa davvero male. Cari lettori, almeno questo ce lo dovete: non siamo tutti uguali!

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