Eccoci ancora qui, per la settima stagione consecutiva, a narrare le vicende calcistiche del Delfino. L’abbiamo fatto in Serie A, in B ed ora, ahinoi, anche in C. L’inesorabile declino a cui l’ex presidente De Cecco condannò questa società, allorquando decise di chiamare alla sua corte Daniele Sebastiani, prosegue senza soste. Questo campionato che ci accingiamo a seguire, lo scriviamo fin da subito, a scanso di equivoci, non potrà mai e poi mai consentire una possibile riappacificazione fra l’ambiente biancazzurro e il presidente, anche in caso di promozione, che naturalmente ci auguriamo con tutto il cuore possa avvenire. Ormai è chiaro al 99% dei tifosi (qualche “testa dura” bisogna sempre metterla in conto) quali scopi si prefissò Daniele Sebastiani fin dal momento in cui, con grande astuzia, si liberò del fardello De Cecco: mercanteggiare nel mondo del calcio, ponendo i risultati del campo all’ultimo posto dei suoi pensieri.
Avremo modo di riprendere il discorso, nel frattempo ricordiamo che sabato prossimo, 28 agosto, alle ore 20:30, lo stadio Adriatico ospiterà la prima di questo campionato, Lega C, girone B. Le cronache la presentano con il titolo di Pescara-Ancona, una gara che rimanda ad epiche sfide del passato, soprattutto a causa delle calde tifoserie, fin troppo spesso protagoniste di episodi assolutamente censurabili e oggi improponibili anche solo al pensarli. Dal nostro punto di vista la partita in questione sarà invece denominata Sebastianese-Matelica. Che non sia più il Pescara che conoscevamo è ormai un dato acquisito, siamo purtroppo costretti a seguire le sorti di una società gestita da un unico padrone, che non è interessato (già siamo costretti a riprendere il discorso…) a un progetto calcistico, mentre per quanto riguarda gli avversari, avremmo dovuto scontrarci con una squadra della provincia di Macerata, che è stata forse un po’ costretta a subire l’assimilazione da parte del capoluogo marchigiano: Ancona. Insomma ci troviamo di fronte a delle forzature, ma tant’è.
Il Delfino non è ancora definito, la Rosa in costruzione non ci consente di fare pronostici. L’undici visto in campo giovedì scorso in occasione della prima di Coppa Italia C, vittorioso per 2-0 contro l’Olbia, difficilmente sarà quello che affronterà la stagione 2021/2022. Il lavoro del nuovo trainer, l’esperto Gaetano Auteri, comunque si è già parzialmente intravisto e lascia ben sperare. Manca, come ormai da troppi anni, un attaccante degno di questo nome, ma purtroppo in quel ruolo i giocatori “buoni” costano e Sebastiani dovrebbe spendere anziché incassare, bisogna capirlo. Da segnalare la curiosa scena che si è intravista in occasione della rete che ha portato in vantaggio i biancazzurri, nel corso del secondo tempo e prima del definitivo raddoppio per opera del difensore Tommaso Cancellotti: il marcatore di questo primo sigillo stagionale, Cristian Galano, entrato in campo da pochi minuti, si è trovato casualmente la palla sui piedi e davanti la linea di porta sguarnita, così che è stato sufficiente sfiorala per metterla a segno. Da tempo si sa che avrebbe piacere di trasferirsi, possibilmente per disputare un ennesimo campionato di serie B, così che abbiamo avuto modo di notare il suo imbarazzo, incapace anche di far finta di esultare: non sia mai che “per colpa” di quella rete gli tocchi la sventura di restare un altro anno a Pescara?
Auguriamo e auguriamoci una serena stagione ai tifosi del Delfino, ricordando loro che i veri giornalisti sono quelli che raccontano i fatti, fanno nomi e non si trincerano dietro artificiosi e colorati giri di parole, tanto pompose quanto inconsistenti.