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Il Lunedì del Delfino

Pescara merita di meglio

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Nel momento in cui scriviamo il Delfino si trova a sette punti di distanza dalle due capolista, Cesena e Reggiana (ma quest’ultima stasera giocherà il posticipo a Pontedera) ed altrettanti di vantaggio dalla quintultima Aquila Montevarchi (zona play out). In pochi ipotizzavano una tale débâcle dopo le prime undici giornate, viste le premesse sbandierate dalla società ad inizio stagione.

Questa “squadra” non riesce a vincere nemmeno se disputa un intero secondo tempo con un uomo in più, non riesce a mantenere mai inviolata la sua porta, spreca decine di occasioni da rete, si lamenta degli arbitraggi e, soprattutto, i suoi tesserati fanno continuamente dichiarazioni tra il delirante e la presa per i fondelli verso chi li ascolta: Pescara e la sua tradizione non meritano questo scempio e sarebbe ora che la politica locale e le istituzioni iniziassero seriamente a prendere le distanze da una società che non ha a cuore l’ambiente biancazzurro, ma solo gli affari. Una città che vuole crescere, che inaugura musei, organizza manifestazioni di caratura nazionale, invita ospiti illustri, perché deve continuare a sopportare questa penosa caduta verso il basso, senza che i suoi più alti rappresentanti intervengano?

Mentre noi non ci interessiamo più da parecchio tempo di fare commenti tecnici (a che pro?), ci sono alcuni “Profeti” ben vestiti e dal fare forbito che invece si ostinano a disquisire di schemi e metodi. Gliele lasciamo volentieri queste inutili e dannose bazzecole, che possono ingannare gli amici e i lacchè, ma non più i veri tifosi, che nella migliore delle ipotesi commentano sui social con ironia. Va detto che questi reggi microfono non potrebbero fare altrimenti, rinchiusi nei loro recinti prezzolati e vicini alla Sebastianese per motivi presumibilmente economici.

In pochi, fin da prima che questa ennesima triste stagione iniziasse, ci eravamo posti in maniera critica a prescindere. Ma come? Subito a gufare ci dicevano? Peccato che la verità, almeno per chi la conosce e la può esporre, non è una profezia, ma solo la capacità di dedurre dai fatti ciò che, con molta probabilità, dovrà necessariamente accadere, visti anche i trascorsi degli anni passati. Ammassare giocatori a casaccio, non scegliendoli in base ad un progetto tecnico, ma esclusivamente per ciò che propongono procuratori e club più in vista, per poi consegnarli al malcapitato allenatore di turno, futuro capro espiatorio, non può che produrre risultati modesti: ci vogliono forse dei geni o dei “Profeti” per comprenderlo?

Saremo sempre felici di essere smentiti, visto che a differenza di chi attualmente ne detiene il potere assoluto, noi amiamo questi colori, ma in ogni caso ribadiamo che, risultati a parte, il Delfino non ha futuro in queste condizioni.

Il prossimo incontro si disputerà all’Adriatico domenica prossima, alle 14:30, contro l’Olbia, già sconfitto lo scorso 19 agosto nel 1° turno di Coppa Italia.

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