Pur non attraversando un periodo particolarmente brillante, per il Delfino le cose si stanno mettendo piuttosto bene. Anzi, proprio per questo motivo se ne possono cogliere solo segnali favorevoli in vista del prosieguo di stagione.
Ci sono annate che, per quanti sforzi si facciano, alla fine va tutto storto: gare perse per un soffio, arbitraggi sfavorevoli, avversarie molto più fortunate e altro. Quella in corso, al contrario, sta finora sorridendo alla truppa biancazzurra, anche oltre i propri meriti personali, che comunque sono evidenti.
Dopo la sconfitta in Coppa Italia di metà settimana contro il Gubbio (il che non è detto, in fondo, sia stata un male), ieri è arrivata una vittoria tanto sofferta quanto importante, proprio per il modo in cui si è concretizzata. La neo promossa Gelbison, che davvero non aveva nulla da perdere, è giunta all’Adriatico per giocarsela alla pari con il Pescara e così è stato. Mister Colombo sapeva certamente cosa aspettarsi e ha preferito una tattica attendista, sulla scorta di almeno due consapevolezze, oltre quella di aver immaginato un simile impegno da parte dei campani: il momento poco brillante di alcuni suoi titolari e la differenza di avere una panchina davvero lunga per questa categoria. Infatti proprio dalle sostituzioni è arrivato l’atteso cambio di marcia che ha modificato le sorti di un incontro avviato verso un triste 0-0. Due spunti personali hanno consegnato tre punti d’oro al Delfino: quello di Delle Monache, che ha provocato il penalty perfettamente calciato da Tommaso Cancellotti, autore di una gara pressoché perfetta, trovatosi a svolgere contemporaneamente l’insolito ruolo di capitano e rigorista a causa delle uscite in precedenza di Mora e Lescano e quello di Aristidi Kolaj e del suo ubriacante dribbling in area di rigore, per una rete davvero di categoria superiore. Meritato il goal della bandiera per il Gelbison a tempo abbondantemente scaduto, che ha fissato il finale sul 2-1.
Nel frattempo a Catanzaro si giocava il derby fra le due calabresi che comandavano il girone e ad avere la meglio, com’era in fondo abbastanza prevedibile, sono stati i padroni di casa, con un netto 2-0, sicché ora il Pescara sopravanza il Crotone in classifica, attestandosi solitario al secondo posto, a tre punti dal suddetto Catanzaro.
Il prossimo turno vedrà i biancazzurri impegnati ancora fra le mura amiche, domenica 13 novembre alle ore 15, contro il Messina, penultimo in graduatoria, ma reduce dal successo casalingo contro il Monterosi, a dimostrazione di quanto sia equilibrato questo girone, fatta eccezione naturalmente per le tre pretendenti al successo finale, ormai già nettamente staccate dalle altre (fra il Crotone, terzo con 28 punti e le due quarte, Monopoli e Latina, ci sono già ben dieci lunghezze di distacco).
P.S.: volutamente abbiamo evitato di disquisire in merito alla richiesta di condanna ad un anno di reclusione, per false fatturazioni, da parte della Procura di Napoli, a carico del presidente Daniele Sebastiani, sia perché già ampiamente discusso da altre testate nel corso della passata settimana, sia per non offuscare uno dei rari momenti di gioia per la tifoseria biancazzurra degli ultimi anni.