Intorno al Delfino, ormai è conclamato, le mezze misure sono confinate a rari momenti di stanca. Sarà per la viscerale passione della tifoseria, magari per il desiderio quasi fuori controllo di tornare a emozionarsi per il calcio giocato, ma è stato sufficiente aggiudicarsi una gara contro un avversario moralmente distrutto da ben sei punti di penalizzazione, inflitti poche ore prima di scendere in campo, senza stipendi da mesi e mestamente condannato, come minimo, alla retrocessione, per far risorgere i più fantasiosi e immaginifici sogni di gloria.
Il 4-1 inflitto venerdì scorso alla povera Lucchese, che, badate bene, aveva comunque tenuto testa al Pescara per oltre un’ora di gioco, dopo oltre tre mesi senza vittorie casalinghe e con l’obiettivo massimo raggiungibile del terzo posto finale, come al solito ha esaltato gli animi soprattutto degli sfegatati fans del presidente Sebastiani. Per essi siamo già praticamente in serie B, alla faccia dei gufi (ovvero dei pochi giornalisti con i piedi per terra e dei tifosi che hanno da tempo compreso che non c’è futuro per questa società finché il succitato mercante non farà fagotto).
A rendere ancora più esaltante il ritorno dei tre punti all’Adriatico, è stata la quarta rete biancazzurra, a firma del sedicenne italo-australiano Antonio Arena, che in un attimo ha conquistato due record difficilmente battibili insieme: il più giovane esordiente fra i professionisti e per giunta capace anche di fare goal. Una grande soddisfazione per lui e per il presidente, che, in caso di conferme nelle prossime gare, potrà fare nuovamente cassa con un’asta ad hoc per il ragazzo.
Lo ripetiamo da anni, tutto può succedere, i miracoli sono tali proprio perché realizzano avvenimenti non dettati dalla logica, ma ammesso e non concesso che il Delfino possa superare la Torres, tenendo a bada Vis Pesaro e Arezzo che premono da dietro in classifica, conquistando quindi questo tanto celebrato terzo posto, quante chance ci saranno di riuscire ad imporsi poi nei play off contro la Ternana e le migliori formazioni dei gironi A e C? Per queste ultime, consiglio di andare a dare un’occhiata alle loro Rose. Vero è che Silvio Baldini, come tutti sanno, conosce dei rituali di magia ignoti ai suoi colleghi, ma saranno sufficienti? Dopodiché la serie B con quali giocatori la affronteremmo, visti i debiti a bilancio e la svendita, oltre che del nuovo Golden Boy, di Merola, Dagasso, Plizzari e via discorrendo?
Ne riparleremo, in attesa di verificare già domani pomeriggio contro il Pontedera, fischio d’inizio alle ore 18:30, se davvero il Pescara è risorto dalle sue ceneri oppure se l’ultima mezz’ora contro la derelitta Lucchese è stato solo un fuoco di paglia. A seguire, sabato prossimo, l’importante confronto casalingo, sempre in chiave conquista del famigerato terzo posto, contro la Vis Pesaro, all’Adriatico, stavolta con inizio alle ore 15.
Come avete forse già avuto modo di notare, questa settimana è tornato a realizzare un’altra splendida vignetta l’amico, tifoso e artista, Christian Serafini. Il soggetto è il solito Pinocchio, che da burattino si è trasformato in burattinaio, mostrando ai tifosi il suo teatrino, nel quale manovra abilmente, oltre al povero Delfino, un certo allenatore, a titolo di un’intera categoria e un riconoscibile (?) possessore della tessera dell’ordine dei giornalisti. Il penoso episodio mostrato in diretta la scorsa settimana, al termine del triste pareggio casalingo contro un’altra squadra derelitta, la Spal, poteva forse non ispirare e suscitare la giusta ironia? D’altronde anche ai più abili strateghi e manipolatori ogni tanto può sfuggire qualcosa …