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Il Lunedì del Delfino

Come non imparare dagli stessi errori

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C.V.D. ovvero Come Volevasi Dimostrare, il Delfino esce con le ossa a pezzi dalle sfide con il Palermo prima e il Monza dopo, con zero reti segnate e ben sette, ma potevano anche essere di più, subite. La prestazione di ieri pomeriggio all’Adriatico, che ha tributato Giovanni Galeone come meritava, è stata per certi versi anche peggiore di quella della scorsa settimana in terra siciliana. In campo la differenza fra le due compagini è parsa a tratti imbarazzante, quasi ci fossero non una, ma due categorie di differenza e, forse, non siamo poi così lontani dalla realtà.

Fino alla prima rete dei lombardi, siglata da un Keita che con la serie B c’entra poco, ma non è certo il solo della sua squadra, praticamente il Pescara non è riuscito a superare il centrocampo, letteralmente schiacciato dagli avversari, non solo tecnicamente, ma anche fisicamente superiori. Purtroppo, poi, da quando Vivarini, forse a furore di popolo e di … presidente, ha promosso Lorenzo Meazzi titolare, i biancazzurri non posseggono più nemmeno quest’arma, che quando veniva schierata a metà ripresa era capace di ribaltare i match. Lo avevamo facilmente scritto a più riprese, temevamo questo passaggio. Che i tifosi e la società non capissero di questioni tecniche e abbiano pensato che uno così bisognava schierarlo dall’inizio, ci può stare, ma che un Vivarini si facesse condizionare a tal punto da acconsentire il cambiamento, non ci è piaciuto. Evidentemente non possiede il coraggio necessario per restare alla guida della squadra ed è entrato pure lui in confusione. Chissà, magari dopo il 4-0 sull’Empoli, unico successo fin qui stagionale, avrà pensato che il campionato fosse svoltato, invece si è trattato di un singolo episodio, che aveva solo nascosto le tante deficienze sotto il tappeto.

In questa serie B la sola grinta, come quella che il buon Di Nardo profonde ad ogni incontro, non è sufficiente, così come non può bastare schierare un unico giocatore di qualità e parliamo ovviamente di Dagasso. Desplanches è praticamente il migliore in campo dei biancazzurri quasi ad ogni partita, il che spiega anche i pochi punti e la penultima posizione in classifica, vista l’imbarazzante difesa del Delfino, fin qui capace di un unico clean sheet, guarda caso sempre riconducibile all’incontro con l’Empoli, praticamente un lampo nel buio a questo punto.

Considerate le dichiarazioni di Sebastiani, che da un paio di settimane ha iniziato il lamento delle colpe, di tutti fuorché le sue come sempre, e al netto anche delle affermazioni post gara col Monza di Vivarini, che pare abbia visto, solo lui però, dei miglioramenti nel gioco della sua squadra, pensiamo che il tecnico abbia ormai le ore contate, soprattutto pensando alla prevista sosta per le Nazionali, che consentirebbe ad un nuovo allenatore di avere un minimo di tempo necessario per cercare di mettere insieme i pezzi della Rosa biancazzurra. Qualunque saranno le decisioni non siamo per niente ottimisti circa il futuro stagionale. È impensabile che ogni anno per ottenere il risultato sperato si debba chiedere a chi indossa questa casacca di fare i miracoli.

Sembra di essere tornati al 2020, quando dopo la fortunosa e rocambolesca salvezza firmata Andrea Sottil si pensava che finalmente questa società volesse cambiare marcia, invece pochi mesi dopo si presentò ai nastri di partenza con una squadra ancor più scalcinata della precedente e, infatti, si retrocesse. Pure quest’anno, riconquistata miracolosamente la cadetteria dopo quattro anni di serie C, chiunque aveva ipotizzato che Sebastiani avrebbe fatto di tutto per mettere insieme una Rosa in grado di ottenere almeno una tranquilla salvezza e invece, niente da fare, con i soliti acquisti e prestiti nell’ultimo giorno di mercato, per lo più rotti e senza adeguata preparazione atletica.

A prescindere dal prosieguo del campionato, dal quale ci auguriamo comunque una positiva inversione di tendenza, non ci resta altro da scrivere se non CHE PENA! Il Delfino è schiavo di questa società e, come afferma Sebastiani, viceversa. Non sappiamo quando tutto questo vedrà la sua fine, auguriamoci solo di vivere abbastanza a lungo per poterla vedere e commentare.

Come già scritto fortunatamente ora avremo una settimana di pausa. Il campionato riprenderà venerdì 21 novembre e sarà proprio il Pescara ad inaugurarlo, con un anticipo assai insidioso, quale sarà la trasferta di Catanzaro, con fischio d’inizio alle ore 20:30. Avrebbe potuto essere la gara dell’ex per Vivarini, che in terra calabra, nel 2022, portò a termine la sua migliore stagione di sempre, con una cavalcata stravincente verso la serie B. Al momento in cui scriviamo pensiamo che non vivrà questa doppia emozione, ma chissà.

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