Il Consiglio di Stato ha riconosciuto la piena responsabilità della Edison per l’inquinamento dell’ex area industriale di Bussi per le discariche 2° e 2B e zone limitrofe, condannandola a provvedere alla loro messa in sicurezza.
Sia la Provincia di Pescara sia associazioni ambientaliste come Italia Nostra e partiti politici con obiettivi ecologisti, hanno portato da anni avanti la lotta per combattere contro il colosso dell’industria chimica che ha inficiato la salute di migliaia di cittadini della Valpescara.
In merito alla sentenza di condanna Italia Nostra che ha combattuto attraverso la partecipazione al Comitato “Bussiciriguarda” chiede di:
...evitare la dispersione sul territorio del materiale da prelevare dal sito, così come previsto, attraverso l’utilizzazione di una parte dei 50 milioni a suo tempo concessi dallo Stato, ed ancora disponibili per fronteggiare la definitiva pulizia del territorio da scorie inquinanti. Tale intervento dovrà anche servire a favorire la riconversione industriale della zona, la quale ha dovuto pagare un altissimo prezzo anche in termini di diminuzione dei livelli occupazionali, oltre che evidenti conseguenze dannose alla salute dei residenti ed all’ambiente circostante.
L’ex Presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco che durante la sua carica ha portato avanti il ricorso con tavoli di lavoro presso il Ministero dell’Ambiente grazie al prezioso lavoro delle forze interne della Provincia, e che state emesse 2 ordinanze di messa in sicurezza di emergenza nei confronti di Edison per il SIN di PIANO D’ORTA – area interna e area esterna ex Montecatini- il 23 settembre 2015 e il 2 febbraio 2018 e un’ordinanza per il SIN di BUSSI – aree 2A e 2B e limitrofe – il 26 giugno 2018, cui è seguita un’ulteriore ordinanza emessa dall’attuale Presidente Zaffiri, il 19.12.2019. Tra gli ultimi provvedimenti quale Presidente uscente della Provincia di Pescara diede mandato per opporsi contro il ricorso di Edison per la bonifica di Bussi (decreto del Presidente n. 145/2018).
Antonio Di Marco, palesemente soddisfatto che il lungo lavoro portato avanti da lui e dall’intero consiglio provinciale, ha dichiarato:
La sentenza chiarisce definitivamente dubbi e controversie fra Edison e la decisione della Provincia, che aveva individuato proprio nella multinazionale il soggetto inquinatore delle aree e dunque anche il soggetto che si sarebbe dovuto far carico del ripristino dello stato naturale dei luoghi.
Come ho avuto già modo di dichiarare alla Commissione d’Inchiesta sul “Sito di interesse Nazionale di Bussi sul Tirino - Tutela della salute dei cittadini, bonifica e reindustrializzazione” a Palazzo dell'Emiciclo a L’Aquila lo scorso gennaio, non ho mai avuto dubbi sulla determinazione con cui agire in questa causa ambientale così importante né sulle responsabilità di Edison e sin dal mio insediamento in Provincia, ho seguito con particolare impegno ed attenzione le vicende dei siti inquinati di Bussi e Piano d’Orta. Ne è testimonianza il fatto che la mia prima visita ufficiale da Presidente fu fatta, pochi giorni dopo l’elezione, proprio sul sito di Bussi, perché volevo capire personalmente e direttamente qual era lo stato di criticità ambientale dell’area.
La pronuncia del Consiglio di Stato è per me un’immensa soddisfazione perché va a certificare l’ottimo lavoro condotto dalla Provincia durante la mia Presidenza, grazie alla consulenza legale strategica dell'avvocato Matteo Di Tonno, esperto di diritto dell’ambiente, alle responsabilità assunte con la firma dell'ordinanza da parte dell'avvocato Carlo Pirozzolo, già segretario generale della Provincia di Pescara con specifica funzione per quanto riguardava l'ambiente., alle indagini condotte dalla Polizia Provinciale guidata dal comandante Giulio Honorati, che hanno portato all’individuazione di Edison quale soggetto inquinatore.