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Il Diritto al Vegetarismo - Incontro con Carlo Prisco

Gli aspetti giuridici di chi ha scelto un'alimentazione vegana e la tutela dei diritti degli animali

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Si è svolto questo pomeriggio, presso la libreria/emporio I Luoghi dell’Anima di Via Campobasso a Pescara, un incontro con Carlo Prisco, avvocato civilista attivamente impegnato nell’affermazione e nella tutela dei diritti dei non umani e del veganismo, autore del libro “Il Diritto al Vegetarismo”, nonché del precedente “Il Dovere del Vegetarismo”.

L’evento è stato organizzato in collaborazione con la LAV di Pescara, la cui responsabile provinciale, Antonella Agostini, ha ricordato ai presenti che è in corso, fino al prossimo 30 aprile, la raccolta di firme per una Petizione Popolare in merito ai problemi del Randagismo e dell’istituzione di un Pronto Soccorso Veterinario.

Simona Angelucci, del comitato direttivo LAV di Pescara, si è occupata di presentare Carlo Prisco, ideatore fra l’altro del cosiddetto Eusebismo, una filosofia del rispetto che si prefigge di andare oltre i limiti dell’umanismo, dell’animalismo e dell’ambientalismo.

L’argomento trattato dal nostro ospite, che si autodefinisce un semplice divulgatore, senza alcuna pretesa di voler imporre alcun “credo”, è stato analizzato partendo dalle sue radici storiche, antiche, fin dai tempi dei cosiddetti Pitagorici, ma anche relativamente più recenti, ovvero alla nascita del Cristianesimo, che inizialmente rispettava gli animali, ma che in seguito alla fusione con l’Impero Romano, dovette permettere dei compromessi, fra i quali proprio il consumo di carne animale tramite la macellazione.

Dopo aver brevemente spiegato le differenze terminologiche fra vegani, vegetariani, ecc., Prisco ha illustrato, cifre percentuali alla mano, i danni che l’allevamento intensivo di carni e pesci, creano all’ambiente, in termini di emissioni di CO², ma non solo; ad esempio è sconosciuto ai più che l’umanità abbia già consumato il 90% del pescabile nei mari (!).

La sua principale fonte di ispirazione è l’attivista e filosofo statunitense Gary Lawrence Francione, uno dei principali esponenti mondiali dei diritti degli animali, celebre per le sue idee abolizioniste, secondo cui gli esseri umani non possono motivare il proprio uso degli animali, indipendentemente dai modi ”umani” con cui li trattano, idee che si contrappongono a quelle protezioniste, che invece ammettono e giustificano l'uso degli animali, dando rilevanza al modo in cui essi sono trattati.

Detto che le attuali leggi a difesa dei diritti degli animali sono spesso contraddittorie e fin troppo ricche di deroghe, facendo tra l’altro un ingiustificato distinguo fra specie (rispettiamo più facilmente un cane o un gatto, rispetto a un manzo o, addirittura, a una cozza … come se quest’ultima non fosse anch’essa un essere vivente), Prisco ha affermato che non è assolutamente obbligatorio né necessario “amare” gli animali, quanto piuttosto “rispettare” gli stessi.

Al termine dell’incontro, i presenti hanno rivolto diverse domande all’autore, il quale ha risposto brillantemente, ricordando come sia difficile all’attuale stato delle cose, nella nostra società, pretendere per se stessi e per i propri figli, quando ce ne fosse bisogno, il diritto al vegetarismo: scuole, mense, ristoranti e qualsiasi altro luogo pubblico, per lo più non sono in grado di offrire menu in grado di soddisfare pienamente in termini proteinici e quali/quantitativi chi ha deciso di intraprendere questo stile alimentare. Anche in questo caso fioccano le contraddizioni di una società onnivora: ad esempio è accaduto che sia stata tolta la patria potestà a genitori che pretendevano di imporre ai loro figli il vegetarismo, in quanto ritenuto dannoso per la loro salute, però nel sito della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori è possibile leggere che i salumi sono dannosi, ciononostante non è mai accaduto che sia stata tolta la patria potestà a un genitore che fa mangiare ai figli dei panini con il salame …

Abbiamo chiesto a Prisco come mai i governanti della Terra, ben consapevoli degli eventuali benefici che un regime alimentare privo di proteine animali restituirebbe al pianeta, non usino accorgimenti tali da modificare lo status attuale. La risposta è stata chiaramente “politica”, ovvero dovendo essi rispondere al proprio elettorato, nonché alle potenti multinazionali, non si sentono in dovere di applicare provvedimenti che nell’immediato sarebbero impopolari.

Con un’ultima considerazione positiva, a chiusura dell’incontro, l’autore ci ha ricordato che in Italia il vegetarismo è in crescita, con un trend annuo del 2% circa di aumento.

Per eventuali ulteriori approfondimenti: http://www.eusebismo.org/   http://www.lav.it/sedi/pescara

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