Giustino Pietro Zappacosta (pseudonimo "Zameis") nacque a Manoppello, in "Rione Piazza verso San Francesco", il 10 novembre del 1866, da Don Leopoldo (trentaquattrenne "legale e proprietario" nato a Bucchianico (CH) - figlio Don Donato "notaio" e Donna Rachele Pacitti) e da Donna Diomira De Meis (trentaquattrenne "proprietaria" nata a Manoppello - figlia di don Nicola De Meis e di Donna Giuseppa De Tiberiis). Il 30 settembre del 1905, Giustino, sposò l'assai più giovane Maria "Marietta" Petaccia (ventiquattrenne "donna di casa" nata a Manoppello - figlia di Gabriele "sarto" e Rita Mazzaferro "filatrice"). I due ebbero due figlie Giuseppina e Pia e tre figli Nicola, Leopoldo ed Alberto che studiarono presso l'Università di Napoli. Fu lui, Giustino, a guidare e indirizzare agli studi suo cognato, fratello di Maria, divenuto poi negli Stati Uniti monsignor Alberto Giuseppe Petaccia. Maria "Marietta", la moglie, morì a Napoli il 7 marzo del 1937.
Grazie a questa puntuale ricostruzione anagrafica si capisce perché, una volta divenuto abile musicista, Giustino Zappacosta assunse lo pseudonimo di "Zameis" (frutto quindi di una fusione parziale del cognome paterno con quello materno).
Su di lui preziose citazioni appaiono nel libro "L'Abruzzo del Novecento" (di Umberto Russo ed Edoardo Tiboni) e nel libro "Tosti" (di Francesco Sanvitale). In quest'ultimo si ricorda che Giustino Zappacosta fu "per un certo periodo maestro di cappella del Duomo di Chieti e poi insegnante nella cattedra di Montecassino, dove gli succedette Lorenzo Perosi" e ancora, sempre nel libro di Sanvitale, si ricorda che Giustino Zappacosta ebbe come prezioso maestro il compositore e direttore d'orchestra Camillo De Nardis. Fu proprio grazie a Camillo De Nardis che Giustino Zappacosta poté studiare presso il conservatorio "S. Pietro a Majella" di Napoli. Importanti citazioni su di lui sono riportate nel libro "Immagini e fatti dell'Arte Musicale in Abruzzo" (edito da "Didattica Costantini" nel 1980) del maestro Antonio Piovano.
Tra le innumerevoli opere di Giustino Zappacosta possono essere ricordate:
"Nel viale" (per pianoforte); "Missa Pastoralis -" Dona nobis pacem " Per coro a 2 voci pari e organo; "Sul prato" per pianoforte; "Miserere" a tre voci dispari - alternato con canto gregoriano ( cantato a Manoppello durante la processione del Venerdì Santo); "Novena di S. Luigi Gonzaga" a due voci - con accompagnamento d'organo - ad uso dei seminari o collegi; "Alla Gentilissima Signorina Annina De Nardis" - Un ricordo Abbruzzese; "Per le nozze di Laurina Palazzone col Signor Volpini"; "Alla Gentilissima Signorina Elvira Petagna" per Contralto; "Vespro festivo a tre voci virili" con accompagnamento d'organo; "Alla Gentilissima Signorina Adelina Alfano - Occhi azzurri e chioma d'oro" - Melodia per Soprano; "Quando!"; "Spes ultima dea"; "Fra le rose"; "In giardino"; "Sotto i ciclamini" Valzer per pianoforte; "Sul prato" dancing per pianoforte; "Petite friponne" polka per pianoforte. Conobbe, collaborò e divenne amico di Olindo Guerrini noto anche con lo pseudonimo Lorenzo Stecchetti. Va infine ricordato il suo profondo legame con Manoppello e soprattutto con l'immagine sacra del "Volto Santo". Giustino Zappacosta dovrebbe essere morto nel 1945.