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"Uno scatto è il risultato di un filtro posto tra uno stato d'animo e ciò che si guarda"

Il fotografo pescarese Mario Siega si racconta in un'intervista

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Mario Siega è un fotografo pescarese che percorre la regione Abruzzo in cerca di scatti capaci di gettare luce su situazioni lontane ma determinanti per il futuro e il passato.

Dal post terremoto a L'Aquila alla situazione dell'ospedale psichiatrico a Teramo passando per i paesaggi pescaresi agli scatti matrimoniali, i suoi campi di azione sono infiniti come è innata la sua passione.

Dalle risposte alle domande poste, di Mario emergono le motivazioni e gli ideali che lo hanno spinto in questa direzione, ma anche il realismo con cui svolge un mestiere difficile e affascinante.

Come nasce la tua passione per la fotografia?

Ho fatto diversi lavori legati al tema della psicologia; infatti anche i miei studi sono stati incentrati su questa branca. Fin da piccolo mi sono appassionato alle persone, mi piace osservare come si comportano in base a ciò che li circonda, come comunicano con il corpo con sguardi e piccoli gesti che spesso rimangono invisibili alla gran parte delle persone; così ho iniziato a cercare di catturare questi "attimi" fuggenti,  gesti e sguardi che durano "quanto un lampo", ma sono sempre carichi di emozioni e ne ho fatto così una professione.

Sei emotivamente colpito dai soggetti e dai luoghi che fotografi?

Oltre a fotografare persone fotografo anche luoghi e paesaggi.

Un professionista deve scindere il lavoro da ciò che gli piace. Io, nelle cerimonie e negli eventi, cerco sempre di lavorare con soggetti che mi interessano. Se un lavoro si discosta troppo dai miei ideali non lo accetto.

Usi tecniche particolari nei tuoi scatti?

Amo fotografare con le luci d'ambiente, per intenderci quelle naturali, all'aria aperta. Al contrario, non amo particolarmente le foto in studio, in quanto con l'ambiente circostante si riesce a ricreare una sorta di storia all'interno della fotografia, inoltre è anche più stimolante perchè c'e la ricerca  di una luce particolare, un dettaglio del paesaggio. Le foto in studio si limitano solo al flash, allo sfondo e al model e quella per me non  fotografia.

Qual è per te il momento ideale della giornata per scattare foto?

C'e da fare una piccola distinzione: se è per lavoro non c'e un momento ideale in quanto devo rispettare i tempi di commissione, al contrario, se è per motivi personali dipende dal mio sto d'animo, anche perchè spesso la fotografia rispecchia i propri sentimenti. Un dettaglio non trascurabile: deve esserci anche una luce ideale .

Ti ispiri a qualcuno per i tuoi scatti?

Ho iniziato da autodidatta studiando sui libri e come noto una  foto che mi colpisce vado a ricercare l'autore, sia locale che nazionale o internzionale, li contatto e chiedo loro consigli sulle tecniche che utilizzano. Il mio motto è: "Uno scatto è il risultato di un filtro posto tra uno stato d'animo e ciò che si guarda"

Hai fatto due reportage, il post terremoto a L'Aquila e la situzione in cui versa l'ospedale psichiatrico di Teramo. Ti hanno segnato queste esperienze?

Il reportage sull'ospedale psichiatrico è nato un pò come gioco, sinceramente mi piacerebbe ritornarci per rifarlo con un altro spirito e un nuovo sguardo, è stato interessante conoscere l'ambiente.

Il reportage post aquilano è stato molto significativo, anche perchè è stato fatto insieme a Oliviero Toscano e abbiamo avuto accesso a tutta la zona rossa de L'Aquila. Ci sono situazioni abbastanza importanti e serie, ma che purtroppo e spesso vengono trattate in maniera silenziosa: tutti sanno e nessuno parla.

Che rapporto cerchi di instaurare con le persone da fotografare?

Prima di fotografare qualcuno lo devo conoscere altrimenti non sono in grado di accettare un lavoro senza avere un rapporto amichevole con le persone. In una foto per trovare il bello della persona bisogna conoscerla, altrimenti si nota solo l'estetica.

Ti piace l'idea di emozionare qualcuno con le tue foto?

Moltissimo, è questo il mio obiettivo e spero sempre di riuscirci.

Per concludere, che consiglio daresti a chi si avvicina alla fotografia?

Il mio consiglio è di imparare a scattare foto prima con i mezzi più facili, come uno smartphone o una digitale, poi passare a apparecchiature più sofisticate come una Reflex. Talvolta molte persone comprano macchine professionali, ma le foto escono male perchè non sanno fotografare.

Contatti

Facebook: Mario Siega Fotografia

Web: www.mariosiegafotografia.com

Email: siegamario@gmail.com

Telefono: 380.7857525

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