Dopo la conferenza stampa di sabato 16 ottobre è iniziato con il primo incontro, del 17 ottobre, il Programma Scuole XXV edizione del Premio Borsellino, con il tema l’Eredità di Falcone e Borsellino, presso l’Istituto Alberghiero De Cecco di Pescara.
Presenti la Dirigente Alessandra Di Pietro, Angiolo Pellegrini Generale dei Carabinieri Collaboratore di Falcone e Borsellino, Anna Rita Mantini Procuratore f.f. Procura Repubblica Pescara.
Alessandra Di Pietro ha aperto i lavori parlando del Premio e dell’importanza che questo ha avuto ed ha per tenere vivo il ricordo di quanto hanno fatto Falcone e Borsellino, ma soprattutto di quanto è stato importante per parlare di legalità e della necessità di combattere tutte le mafie. In questo lungo periodo dovuto alla pandemia il Premio è stato fermo ma non il lavoro è continuato con l’istituzione del Portale didattico per l’educazione Civica chiamato Officina della legalità .
Nel presentare il primo relatore il Generale Angiolo Pellegrini, Alessandra Di Pietro, ha voluto ricordare ai presenti quanto egli ha fatto sia come membro del pull antimafia sia dopo la morte dei due giudici continuando una vita di lotta a favore di chi la mafia la subiva e la subisce. Una lotta che insieme ai ricordi dei periodi trascorsi insieme a Falcone è stata riassunta nel libro Noi, gli Uomini di Falcone – La guerra che ci impedirono di vincere.
Il generale Pellegrini, che era aveva cominciato a lavorare con Falcone nel 1981, ha raccontato di quanto era stato difficile lottare contro la mafia che non era nemmeno considerata come organizzazione, ma solo come azioni di singole persone, di padrini che avevano potere sui loro concittadini dando favori e intascando tangenti.
Il primo grande problema fu proprio quello di convincere tutti, compreso i politici, dell’esistenza della mafia e questo si poteva fare solo trovando prove e testimonianze. Il lavoro fu molto duro anche per gli ostacoli che la stessa politica frapponeva tra la conoscenza dell’organizzazione e la giustizia. Ma la determinazione sua e di tutti quelli che lavoravano con Falcone, i tanti fascicoli accumulati pieni di prove, la testimonianza dei primi pentiti portarono al maxi processo dove tantissimi mafiosi vennero arrestati.
La tragica morte di Falcone e poi di Borsellino, dopo i primi momenti di sgomento, gli diedero più forza e determinazione è così ha continuato a lottare fino alla pensione e ancora continua diffondendo tra i giovani l’informazione vera che li deve portare a: la conoscenza del passato, quale fondamento per cambiare il presente e programmare il futuro; l’azione per lottare per i propri diritti, la conoscenza della Costituzione e delle leggi al fine di combattere il potere mafioso che costruisce il consenso giocando sull’ignoranza e la non conoscenza delle regola; la libertà perché essere liberi significa non soggiacere alla volontà altrui, ma decidere con la propria testa senza sottostare a compromessi dell’illegalità .
La dott. Mantini ha parlato della mafia trasparente, di quella che agisce in silenzio senza che ce ne accorgiamo. Quel malaffare che fa aprire negozi e soprattutto si insinua nei pubblici esercizi dove è più facile trasgredire. Bisogna essere attenti e presenti, accorgersi di che cosa succede intorno nella propria città . Chiedersi perché e come tante attività continuano a sopravvivere anche senza clienti o addirittura aprire altre sedi dopo la pandemia periodo cruciale per ogni attività commerciale.
La dott. Mantini ha sollecitato i ragazzi a non accontentarsi delle semplici notizie che appaiono su Internet magari con grossi e titoli accattivanti, ma che non spiegano niente lasciando chi legge nell’ignoranza. Li ha invitati a leggere gli atti del Tribunale dove si può capire quante indagini e quante notizie ci sono a corredo di quegli inutili titoloni che appaiono online.
Daniela Puglisi, referente legalità dell’Ufficio Scolastico Provinciale, ha parlato di quanto sia importante portare la conoscenza della legalità tra i ragazzi
La garante Infanzia e adolescenza Maria Falivene ha portato la sua testimonianza parlando proprio dei giovani e della conoscenza
Tante le autorità presenti come il Comandante della Capitaneria di Porto Salvatore Minervino, il Presidente ANPPE Antonio Mariano, la Presidente dell’ANCRI Anna Maria Di Rita, il Presidente del tribunale Ecclesiastico Abruzzo e Molise Antonio De Grandis, Il Prefetto emerito Vincenzo D’Antuono, l’ex Sindaco di Pescara Marco Alessandrini, l’avvocato Francesco Orecchioni, Francesca Martinelli promotrice del Premio
Molta emozione ha suscitato la lettura di una pagina del libro del Generale Pellegrini, in cui raccontava della strage di Capaci e delle emozioni e sensazioni che aveva provato, fatta dall’attore e regista Prof. Edoardo Oliva
Presenti ad ascoltare con molta attenzione gli studenti delle classi 5^Eno C ed E, la 5^ classe Sala C e 4^ Accoglienza, che hanno fatto domande importanti sugli argomenti discussi dai relatori con il supporto delle Docenti Rosa de Fabritiis, Rossella Cioppi, Renata Di Iorio, Nadia Palumbo e Loredana Mucci.