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Dall'Abruzzo parte una crociata contro il Monopolio S.I.A.E

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Il tema del diritto d'autore ha radici molto lontane e addirittura la Siae moderna trova radici in un  embrione di associazione fino a partire dal 1882 definita “Pulle“ di cui fecero parte illutri personaggi dell'epoca, quali Giuseppe Verdi a Giosuè Carducci, da Francesco De Sanctis a Edmondo De Amicis. Tra i promotori della Società figuravano Roberto Ardigò, Arrigo Boito, Ulrico Hoepli, Edoardo Sonzogno, Giovanni Verga, Pasquale Villari, Giuseppe Zanardelli.

Nel 1921 si ha il primo accordo con lo stato, sempre nel 1926 entrava in vigore la nuova legge sul diritto d’autore, che segnava un grande progresso con il riconoscimento del diritto morale dell’autore che sarebbe stato poi recepito anche a livello internazionale (1928) nella citata Convenzione di Berna.
Nel 1927 la Società assumeva il nome di "Società Italiana degli Autori ed Editori". Appunto S.I.A.E.

L’organizzazione tecnica ed amministrativa migliorò progressivamente negli anni seguenti, la rete degli agenti divenne sempre più capillare sul territorio, gli incassi aumentarono in seguito all’enorme sviluppo del cinema, della radio e degli altri mezzi di riproduzione delle opere. Il 22 aprile del 1941 fu emanata la legge n.633 sul diritto d’autore - tuttora vigente - per adeguare la disciplina alla rapida evoluzione dei mezzi di riproduzione delle opere dell’ingegno. La legge n. 633, nel definire la natura di ente pubblico della SIAE, le riconobbe in via esclusiva l’attività di intermediazione per l’esercizio dei diritti di pubblica rappresentazione, esecuzione, registrazione e radiodiffusione delle musicali, teatrali e letterarie.

Questa piccola premessa serve a far capire a tutti, quali passi da gigante e quale innovazione abbia rappresentato la Siae, concepita da illustri artisti italiani e frutto di un vero movimento culturale italiano, che aveva gli scopi di tutelare la cultura di diffondere le opere e di generare un reddito che permettesse agli autori di Vivere.

Nel 2008 la commissione Europea ha condannato la Siae per la violazione della legge Antitrust, infatti nessuna collecting mondiale del diritto d'autore
può detenere un monopolio perchè detenere un monopolio significa distruggere il mercato, e non permettere la libera concorrenza.

Cosa ha fatto la S.I.A.E. dal 2008 ad oggi per llinearsi alle nuove esigenze del libero mercato....sembra assolutamente niente, cosa ha fatto lo stato italiano...sembra assolutamente niente.

In Parlamento è stata presentata  una interrogazione ( vedi link 1 )  che ha  lo scopo di scuotere il parlamento stesso a dare impulso all'emanazione di un provvedimento che mettesse non solo lo Stato Italiano in regola con le Direttive Europee, ma soprattutto che consentisse agli addetti ai lavori  ( in particolare all' enorme risorsa rappresentata dalla miriade di piccolo autori band associazioni musicali ecc ecc ) . di operare in un libero mercato europeo. Non da ultimo,  consentire che l'attuale monopolio non possa trasformarsi in un freno alla cultura , in cui rischiano di scomparire , innovazione e rispetto delle regole di libera concorrenza .

Da circa un anno l'Associazione di artisti ed autori che ha  sede operativa in Abruzzo lotta contro questo sistema che definiscono "iniquo dittatoriale e poco trasparente" ,  senza ottenere nulla, neanche una risposta,  alle loro reiterate sollecitazioni a mezzo Mail Pec / alle raccomandate con  richieste di chiarimento . Tutte inevase.

Ci informano inoltre anche di quelle che sono le cifre del loro lavoro (che tra laltro allieta sia le nostre serate estive che tutte le manifestazioni dove la musica gli artisti ed autori sono presenti).

"La paga di un lavoratore dello spettacolo è di 47,58 euro/giorno, invece il costo giornaliero del  permesso SIAE per concerti minimo fin o a 100 persone è di euro 129,90 + Iva. Con  questo sistema il lavoratore dello spettacolo non solo viene sistematicamente danneggiato, ma si trova a vivere 2 prese in giro, la prima è quella della tariffa imposta per la propria esibizione la seconda è il diritto d'autore che costa il triplo della sua paga giornaliera, quindi Siae ed EX ENPALS - INPS sono il Gatto e La Volpe del settore, sulla carta dichiarano di tutelarti ed in realtà massacrano economicamente il mercato e di conseguenza i lavoratori del settore".

Che tutele ha oggi il lavoratore dello spettacolo che si affaccia al mondo del lavoro in questo settore? Nessuna, è il popolo dei musicalmente ascoltati, ma invisibili.

 

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