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Provincia Ambiente: Testa, "Vogliamo aiutare i lavoratori"

Il presidente incontra i dipendenti dell'azienda: "Dobbiamo seguire l'iter imposto dal Governo centrale"

Redazione
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Il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa e l’assessore Angelo D’Ottavio hanno incontrato i lavoratori di Provincia Ambiente, accompagnati dai rappresentanti sindacali. La riunione, a cui ha preso parte anche il presidente del cda Gianluca Buccella, si è svolta nei locali della Provincia a seguito di una manifestazione in piazza Italia di alcuni addetti di questa società (che sono 23), una parte dei quali in cassa integrazione (fino al 30 settembre).

Al personale di Provincia e ambiente è stato spiegato il percorso che l’amministrazione sta seguendo sulla base delle indicazioni del Governo che impongono la messa in vendita delle quote pubbliche o la liquidazione della società stessa ai fini del contenimento della spesa.

D’Ottavio ha spiegato che entro il 30 giugno sarà promosso un bando, sulla base di una delibera di giunta già approvata, per individuare eventuali acquirenti interessati a rilevare le quote pubbliche della società (pari al 78% del totale), ma nel frattempo è stato anche promosso un ricorso al Presidente della Repubblica per tentare di bloccare il procedimento avviato dal Governo nell’ambito della spending review.

“La volontà della Provincia - ha aggiunto D’Ottavio - è di continuare ad avvalersi dei servizi di Provincia e ambiente facendone una società pubblica, ma va precisato che la normativa vigente non lo permette. Per questa ragione, al fine di evitare la liquidazione, si è optato per la cessione delle quote pubbliche a favore di un soggetto che garantisca i livelli occupazionali”.

“La storia di questa società va letta con attenzione - ha commentato Testa - E io posso dire che Provincia Ambiente spa, ereditata da questa giunta con un debito consistente, al momento ha un utile mai avuto prima e con lo stesso fatturato di prima. Non vogliamo mandare a casa nessuno, ma il Governo ci impone di seguire una procedura di fronte alla quale non possiamo tirarci indietro e che comunque prevede, in alternativa, la messa in liquidazione”.

La questione dovrà tornare all’attenzione del Consiglio provinciale, chiamato a pronunciarsi a questo proposito.

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