Se l’analisi della quantità di innovazione delle province italiane non sorprende e vede sul podio Milano, Bologna e Roma, la classifica della capacità innovativa, ossia del valore potenziale di ciascuna innovazione, rivela qualche sorpresa.
Pescara è al terzo posto nella classifica relativa alla capacità innovativa delle province italiane, mentre è solo al n. 57 nella classifica della quantità di innovazione. Il risultato emerge dall’ultimo report realizzato dall’Osservatorio IP Cube, attivo all’interno del Centro sull’Innovazione Tecnologica e l’Economia Circolare della LIUC Business School.
In continuità con le precedenti analisi realizzate, l’Osservatorio si avvale dell’Innovation Patent Index, indicatore che tiene conto di cinque insiemi di dati brevettuali (diversificazione, qualità, internazionalizzazione, tempo, efficienza). Uno strumento efficace per un’analisi che va oltre il mero aspetto quantitativo.
Sul podio, Foggia, Pisa e Pescara.
"A Pescara a farla da padrone sono i brevetti di ambito medicale - spiega Raffaella Manzini, Direttore dell’Osservatorio IP Cube della LIUC Business School - Rispetto ad altre province in cui c’è una maggiore diversificazione dei soggetti coinvolti nella brevettazione, qui sono le aziende le vere protagoniste. Pescara si distingue per la sua capacità di curare tutte le diverse dimensioni dell'IPI e in particolare il tempo dedicato alla brevettazione”.
I dati brevettuali sono relativi al periodo 2014-19 (i brevetti depositati negli ultimi 18 mesi non sono ancora disponibili perché coperti dal segreto legale).