“Chiunque dovesse recarsi in bicicletta alla Questura di Pescara, in via Pesaro, si troverebbe inevitabilmente a fare i conti con una problema: dove parcheggiare. Davanti all'ingresso del presidio di polizia, infatti, non sono presenti stalli, e ciò costringe tutti a legare la propria bici a pali o alberi. La situazione non è solo scomoda ma anche esteticamente precaria”.
Inizia così una riflessione di Giancarlo Odoardi, esperto promotore mobilità ciclistica (EPMC), che aggiunge: “Il problema non dipende ovviamente dalla Questura, essendo un servizio di cui dovrebbe farsi carico l'amministrazione comunale; ma già la Questura stessa potrebbe avanzare una richiesta formale al Comune per l'installazione di stalli, facilitando il parcheggio e alleggerendo le strutture improvvisate”.
Nel frattempo, mentre ci si muove in bicicletta lungo le strade della città, “non è difficile imbattersi in stalli per bici installati in zone prive di punti di aggregazione o servizi utili”, evidenzia Odoardi. Una migliore organizzazione e distribuzione di quelli già esistenti potrebbe fare una significativa differenza. Spostare alcune di queste postazioni in aree dove è evidente la domanda di parcheggio per biciclette, come davanti la Questura e altri uffici pubblici, consentirebbe di dare una risposta concreta a una necessità reale e quotidiana".
Secondo Odoardi questa riorganizzazione degli spazi, da effettuare “attraverso un semplice ma anche dinamico piano di riallocazione funzionale”, rappresenterebbe “un segnale positivo verso una città più accessibile e a misura di ciclista, capace di rispondere ai crescenti bisogni di mobilità sostenibile della cittadinanza”, conclude l'esperto promotore mobilità ciclistica.