Partecipa a Pescara News

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Cannabis medica in Italia: Firenze ospita il primo forum nazionale

Condividi su:

Il 12 e 13 settembre Firenze non si è limitata a fare da cornice con i suoi musei e le sue piazze cariche di storia: per due giorni è diventata il palcoscenico di un confronto che potrebbe incidere davvero sul futuro della sanità italiana.

Medici, farmacisti, ricercatori e operatori del settore si sono riuniti per il Primo Forum Italiano sul CBD e sulla Cannabis Medica, un evento che non ha avuto paura di mescolare formazione, dibattito aperto e persino un tocco di audacia: quello necessario a scalfire vecchi pregiudizi ancora troppo radicati.

Per chi lavora ogni giorno in corsia o in laboratorio, il forum è stato una boccata d’aria fresca: un’occasione concreta per scambiarsi esperienze, discutere protocolli, aggiornarsi sulle normative e, soprattutto, capire come la cannabis terapeutica possa trovare spazio reale e strutturato nella pratica clinica quotidiana.

In altre parole, due giornate che hanno unito teoria e pratica, con la promessa di trasformare un tema spesso circondato da tabù in un capitolo sempre più centrale della medicina moderna.

Un evento unico e necessario

Il forum è riuscito a creare quella sinergia che nella quotidianità manca, complice la burocrazia, le differenze regionali e i diversi approcci clinici che spesso separano i professionisti della sanità. Per due giorni, Firenze si è trasformata in un vero e proprio laboratorio di idee, animato da dibattiti e workshop dedicati ad affrontare i temi più cruciali del settore.

Per due giorni si sono alternati dibattiti e workshop su temi fondamentali:

  • Protocolli di prescrizione;
  • Modalità di somministrazione;
  • Aggiornamenti normativi;
  • Patologie che possono trarre reale beneficio dalla cannabis terapeutica.

Si è discusso di tutto, senza tralasciare nulla: dal dolore cronico che accompagna milioni di persone, alla nausea causata dalle terapie oncologiche, fino agli spasmi muscolari e a malattie complesse come la sclerosi multipla e altre patologie degenerative. Eppure non è stata la solita lista sterile di sintomi da manuale medico: hanno preso vita storie reali, raccontate da medici che ogni giorno devono fare i conti con protocolli complessi, cercando di trovare quel fragile equilibrio tra l’efficacia delle cure e la sicurezza dei pazienti.

Uno dei momenti più intensi è arrivato quando alcuni farmacisti hanno deciso di dare voce ai pazienti stessi. Hanno raccontato vicende di persone costrette a viaggiare per ore, a volte addirittura per centinaia di chilometri, solo per riuscire a procurarsi il farmaco necessario. Episodi che colpiscono e restano impressi, perché ricordano a tutti che la cannabis medica non è materia da convegni astratti o da dibattiti accademici, ma una realtà concreta che pesa sulla vita quotidiana. È la storia di chi soffre e, allo stesso tempo, di chi cerca un po’ di sollievo.

Dal laboratorio alla pratica

Tra una relazione e un dibattito, uno degli argomenti più discussi è stato quello delle formulazioni della cannabis medica. Oli, capsule, estratti, infiorescenze da vaporizzare: ogni soluzione ha i suoi vantaggi e le sue criticità.

Oli e capsule, ad esempio, permettono un dosaggio più preciso e una somministrazione semplice, ma possono avere tempi di assorbimento più lenti. Le infiorescenze da vaporizzare garantiscono effetti più rapidi, ma richiedono attenzione nella gestione dei dosaggi e nella scelta dei dispositivi.

L’accento è stato posto su un concetto chiave: non esiste una “ricetta universale”. Ogni paziente ha esigenze diverse, reazioni differenti e storie cliniche uniche. Per questo la cannabis terapeutica deve essere gestita con attenzione, guidata da competenza e basata su protocolli scientificamente validati. Il forum ha fornito esempi concreti, mostrando come anche piccoli aggiustamenti nei dosaggi possano fare la differenza nella vita dei pazienti.

La formazione come chiave

Uno dei messaggi più forti è stato chiaro: la cannabis terapeutica non si improvvisa. Serve conoscenza, studio, aggiornamento costante. Medici e farmacisti hanno avuto l’occasione di confrontarsi con esperti su dosaggi, interazioni e possibili controindicazioni, acquisendo strumenti pratici da portare subito in ambulatorio e in farmacia. Perché un farmaco, per quanto promettente, rimane inefficace se non viene prescritto e gestito nel modo giusto.

La distribuzione dei farmaci

Non poteva certo mancare un approfondimento su uno dei nodi più delicati: la distribuzione dei farmaci a base di cannabis. In Italia la situazione resta complessa e a tratti frustrante: liste d’attesa interminabili, forniture discontinue, problemi logistici e differenze marcate tra regione e regione che spesso trasformano la cura in una corsa a ostacoli.

Dal forum è arrivato un messaggio chiaro: serve una rete più solida tra ospedali, farmacie e produttori, capace di garantire continuità nelle terapie e, soprattutto, tranquillità ai pazienti. Perché meno burocrazia significa più accesso alle cure e una qualità della vita decisamente migliore.

E non sono mancati esempi incoraggianti: alcune realtà regionali hanno dimostrato che, con protocolli ben organizzati e una vera collaborazione tra strutture sanitarie e farmacie, i tempi di attesa possono ridursi sensibilmente e l’efficacia delle terapie può crescere in maniera concreta.

Conclusioni

Il Primo Forum Italiano sulla Cannabis Medica di Firenze non è stato un semplice convegno, ma un punto di svolta. Ha dato strumenti concreti ai professionisti, ha acceso nuove domande e ha mostrato come la cannabis terapeutica non sia più un tabù, ma una realtà clinica in crescita.

Sempre in ambito marijuana, è aperto in Italia il dibattito riguardante la cannabis light, la versione pressoché priva di THC (<0,5%) che è stata oggetto nell’ultimo anno di provvedimenti proibizionisti da parte del governo italiano.

Condividi su:

Seguici su Facebook