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Pescara apre e chiude Italy in a day "social film" di Salvatores

Pescara News incontra Marzio Santoro, autore delle scene che hanno colpito il regista napoletano

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Marzio Santoro, 24 anni, specializzato in design è il volto pescarese del film di Gabriele Salvatores, Italy in a day, andato in onda su Rai3 lo scorso 27 settembre, con uno share dell’8.84% ed 1.896.000 telespettatori.

Salvatores l’anno scorso ha lanciato l’iniziativa chiedendo agli italiani di riprendere con una telecamera una loro giornata tipo e di farlo all’unisono il 26 ottobre 2013.

Obiettivo: raccontare l’Italia di oggi, le vicende umane e professionali della nostra nazione, filmate dagli stessi protagonisti.

Gli italiani hanno risposto in massa alla proposta, tanto che al regista sono arrivati 45.000 video per un totale di 2.200 ore di girato.

Il risultato che abbiamo oggi, è un film frutto del perfetto montaggio tematico, sonoro e fotografico di 600 video selezionati tra le decine di migliaia ricevute. Quaranta collaboratori di Salvatores hanno selezionato il materiale ricevuto, dividendolo per tematiche, ore del giorno e scorci di vita. Tutto è raccontato dalla mezzanotte del 26 ottobre fino alla mezzanotte del giorno stesso: la vita che nasce, che pulsa, che vive e sopravvive nell’Italia dei nostri giorni.

L’inizio e la fine di Italy in a day ha tra i volti protagonisti quello di Marzio Santoro, che abbiamo intervistato per scoprire cosa abbia voluto raccontare del suo giorno 26 ottobre 2013.

Per Marzio l’esperienza è iniziata per caso, grazie alla segnalazione di sua madre sull’iniziativa di Salvatores e così, nello scetticismo che il suo video potesse essere scelto, ha voluto però immaginare che veramente qualcuno potesse vederlo ed ascoltarlo. Si domandava davanti alla telecamera, mentre camminava sul Ponte del Mare di Pescara o andava in macchina per le strade abruzzesi, in quanti stessero filmando se stessi in quel preciso momento e che cosa effettivamente potesse mai significare riprendersi tutti contemporaneamente il 26 ottobre. Quale era lo scopo di quell’operazione?

Un anno fa, Marzio la sua risposta se l’è data, parlando alla telecamera delle sue riflessioni su tutto ciò che lo circondava, che osservava, che faceva parte della sua vita, delle sue esperienze di rapporti umani in una società complessa, in cui tutti siamo vicini quanto lontani.

Stiamo raccontando un pezzo di storia, e se state piangendo è normale perché siamo fantastici. L'essere umano è incredibile". Questo il messaggio più emblematico di Marzio nel film e questi i suoi temi di riflessione il 26 ottobre: l’uomo, la sua complessità, la sensazione che oggi le persone non siano coscienti e consapevoli del dono della vita, di esistere, del doversi aprire agli altri invece di chiudersi nel loro microcosmo, per mostrare le loro peculiarità e non delle identità posticce, frutto dei cliché contemporanei.

E proprio l’identità, ma di una nazione, era per Salvatores l’obiettivo da trasmettere al pubblico.

Un film che è diventato così più di un documentario, che è lo specchio della vita reale, dove si ritraggono: bimbi che nascono, famiglie che si impegnano, lavoratori che ogni giorno fan grande l’Italia, nonni che invecchiano, ragazzi che amano, che sognano, che scoprono, che viaggiano, che cercano un lavoro e che amano la loro nazione.

Non stupisce quindi se ci si commuove mentre si guarda Italy in a day, perché come ha ricordato Marzio “se state piangendo è normale, perché siamo fantastici”.

Il trailer ufficiale del film

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