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Pasolini a Pescara nel 1959, storia di un breve amore

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Dopo l'omaggio a Gabriele D'annunzio(leggi qui), Tito Acerbo(leggi qui) ed Ennio Flaiano(leggi qui), oggi parleremo di Pier Paolo Pasolini, lo scrittore/regista che non è natio di Pescara bensì di Bologna, ma a Pescara ha vissuto momenti splendidi e della nostra città se ne innamorò.

Nell'agosto del 1959 Pier Paolo Pasolini visitò Pescara per un reportage sulle città costiere d'Italia, che fu poi pubblicato sulla rivista Successo col titolo «La lunga strada di sabbia». Ecco cosa lo scrittore disse di Pescara.

«Pescara è splendida. Credo sia l'unico caso di città, di vera e propria città, che esista totalmente in quanto città balneare. I pescaresi ne sono fieri. Giungo all'ora del tramonto, della grande, frenetica passeggiata prima di cena. Chiedo ad un uomo anziano dove è un albergo. Lui si fa in quattro, vuol salire in macchina, col figlio, per accompagnarmi. Mi dice subito: "Eh, anche lei, come tutti, vedra! Quando uno viene una volta sulla spiaggia di Pescara, ci ritorna! Ecco, vede, adesso va in fondo a questa strada. Prima della rotonda, c'è un'aiuola, dove è segnata coi fiori la data di oggi". E' commosso, di fronte a tanta grazia, a tanto lusso. Sì, infatti ecco lì dei fiori rossi e viola a segnare la data di oggi, uno dei grandi giorni dell'estate, della città. Il lungomare è un fiume di gente, elegante, bella, abbronzata, massiccia. Afferro al volo le frasi, nel frastuono del passaggio...».

Pescara, una città che ha dato i natali ai più grandi uomini del passato, poeti, militari, scrittori, ma che ha saputo catturare anche lo sguardo e il fascino dei forestieri che la visitarono per la prima volta. 

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