Lo scrittore Paolo di Paolo, uno dei principali curatori dell’edizione 2016 del FLA di Pescara, ha presentato ieri pomeriggio, al pubblico all’interno della Casa D’Annunzio, il libro Canone 2030, nato da un’idea del critico letterario e saggista Filippo La Porta.
Il celebre collaboratore, fra l’altro, de Il Sole 24 Ore, ha “spinto” alcuni colleghi a smitizzare e scanonizzare alcune opere di celebri autori e autrici, che di solito sono osannati a prescindere, mentre fin troppo spesso, a suo dire, non tutto ciò che producono è di ottima o anche solo buona fattura.
“Nel web esiste ormai una critica letteraria di tipo esclamativo, mentre sarebbe necessaria quella argomentativa” ha così iniziato La Porta, proseguendo poi “il confronto, la persuasione e l’argomentazione rappresentano il vero pane della critica”.
Si è mostrato talmente deluso da quanto prodotto ultimamente nel panorama nazionale, da non saper consigliare, a chi glielo chiedesse, un libro di narrativa in particolare, fra quelli usciti negli ultimi quindici anni, ma proporrebbe invece una sorta di antologia contenente cinque, dieci o al massimo quindici pagine di autori vari, selezionati con cura.
Il “Canone” è un insieme di opere degne di rappresentare un determinato periodo della società, comunque, per così dire, semovente, perché gli autori, secondo cosa pubblicano, ne possono salire o scendere sulla scala dei suoi valori: così ha definito il concetto Filippo La Porta che, sollecitato altresì dalla presenza dell’assessore comunale di Pescara, Giovanni Di Iacovo, ha così terminato il suo intervento: “alla politica chiedo di semplificarmi la vita, alla letteratura di complicarmela … purtroppo raramente ciò si traduce in realtà …”.
Anche lo stesso Paolo Di Paolo è stato uno dei critici cui La Porta ha consegnato il compito di fare opera di smitizzazione all’interno del libro e la sua scelta è caduta su Elena Ferrante, la celebre scrittrice napoletana, fra le cento persone più influenti al mondo secondo la rivista Time.
Dopo aver lanciato una frecciata al veleno nei confronti di Goffredo Fofi, che sarà anch’egli ospite al FLA nella giornata di domenica 13 novembre alle ore 11:00, presso il vicino Auditorium Petruzzi, giacché Di Paolo non lo considera coerente nel suo essere critico, si è parlato delle troppe uscite nel settore dei romanzi, di libri prodotti da personaggi noti, ma non all’altezza, come calciatori, veline o gli stessi giornalisti televisivi, che fanno cassetta, balzando in cima alle classifiche, ma, in un certo senso, inquinano il settore, rendendo difficile il lavoro dei critici, costretti a districarsi in un oceano di pagine di scarsissimo spessore artistico.
Prima di salutare i presenti, Filippo La Porta, sollecitato da una domanda proveniente dal pubblico, è stato però costretto ad ammettere che l’Ordine dei giornalisti, una vera e propria lobby corporativistica, rappresenta un vero e proprio cancro per il nostro Paese, al 77° posto al mondo per la libertà di stampa … ma di quest’argomento avremo modo di riparlare certamente nel corso di questa quattro giorni pescarese.
Foto I. Barigelletti