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Il Lunedì del Delfino

Lapadula e Mandragora come Tévez e Nesta

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Festa doveva essere e festa è stata, nel giorno dell’80° anniversario, davanti a un festosissimo pubblico, alla presenza di tanti campioni del passato, Leo Junior su tutti, il Delfino serve il pokerissimo, conquistando la quinta vittoria consecutiva e lasciandosi definitivamente alle spalle l’incredibile crisi di gioco e risultati che purtroppo ne hanno compromessa la disputa per l’accesso diretto alla Massima Serie.

Dopo il quasi inatteso successo di La Spezia, nell’ultimo turno infrasettimanale della stagione regolare, le Rondinelle bresciane rappresentavano un ostacolo assai ostico, anche per motivi di tradizione storica ma quest’ultima versione del Pescara targato Massimo Oddo, tutto concretezza, tecnica e cattiveria agonistica se e quando serve, appare come ciò che di meglio possa essere schierato in campo, alla luce delle tante assenze e dello stato di forma abbastanza precario di alcuni elementi fondamentali, tanto, alla fine, Gianluca Lapadula trova sempre il modo di infilarne almeno una alle spalle del malcapitato portiere di turno.

Rispetto al fantastico campionato che il bomber italo - peruviano sta disputando, vale la pena di spendere ancora qualche parola. Nell’anticipo della Serie A di sabato scorso, abbiamo assistito alla prima, storica, gara, fra due formazioni, l’Inter e l’Udinese, che hanno presentato, dall’inizio, entrambe un Undici completamente formato da calciatori stranieri. Non vogliamo addentrarci nella querelle, che appassiona il mondo del Calcio, con la stragrande maggioranza dei tifosi che sta mostrando tutto il suo sdegno per l’impensabile, fino a qualche lustro fa, accadimento, sia perché non è questo il luogo deputato per discuterne, sia per l’inutilità di ragionare su ciò che appariva da qualche tempo comunque inevitabile, ma per evidenziare come non debba essere assolutamente impensabile credere in una possibile convocazione in Nazionale del nostro Lapadula. La Serie A è ormai troppo esterofila per non prendere in considerazione un giocatore che sta dimostrando il suo immenso valore, non solo come uomo-goal, ma anche e soprattutto come vero trascinatore, capace di rincorrere gli avversari fino alla propria trequarti difensiva a pochi minuti dal termine, stimolando al massimo impegno tutti i propri compagni di squadra. Fin troppo evidente la sua ispirazione, riconducibile all’esempio fornitoci fino allo scorso anno dal campione argentino che risponde al nome di Carlos Tévez, di solito, al termine di ogni incontro, il migliore in campo sia dal punto di vista tecnico che atletico. Noi ci sentiamo di insistere e di provare a consigliarlo, al CT Antonio Conte e ai suoi osservatori, ma se così non sarà, vuol dire che ce ne faremo una ragione e cercheremo di godercelo anche durante i play off, sirene peruviane permettendo.

La vera svolta di Massimo Oddo in questo entusiasmante finale di stagione, è rappresentata dall’aver finalmente sistemato una difesa che, fino a poche settimane or sono, appariva come un vero colabrodo. Sembrava davvero strano, come avevamo rilevato a suo tempo, che proprio un ex difensore di rango mondiale come lui, non fosse in grado di schierare al meglio questo reparto, fermo restando la sfortuna di dover fare a meno dei noti infortunati, Hugo Campagnaro in primis. Ebbene, evidentemente forzosamente stimolato da questa ennesima sfida, si è inventato un Rolando Mandragora molto più a suo agio nelle vesti attuali, piuttosto che in quelle di centrocampista; è forse nato, sulle sponde dell’Adriatico, un nuovo Alessandro Nesta? Lo stato di forma di Francesco Zampano, anche lui ormai un lusso per la cadetteria, nonché il rilancio del sempre più concreto e affidabile virgulto locale che risponde al nome di Davide Vitturini, hanno fatto il resto. Solamente tre reti subite in questo ciclo penta vincente, grazie anche a un Vincenzo Fiorillo ritrovato, che di gara in gara appare sempre più vicino agli standard eccezionali raggiunti durante i play off dello scorso campionato.

Restano da disputare quattro gare, tutte difficili e, almeno sulla carta, combattute, contro avversarie in lotta per raggiungere obiettivi importanti. E’ il momento di stringere i denti e raccogliere quanti più punti possibili, giacché il piazzamento finale al termine della stagione regolare, potrebbe essere decisivo, come ha dimostrato il Bologna lo scorso anno, che grazie al suo quarto posto finale, riuscì nell’impresa di eliminare prima l’Avellino e poi lo stesso Pescara, nonostante il computo totale delle reti realizzate fosse stato alla pari in entrambe le sfide e, soprattutto, non aver dimostrato di essere la migliore squadra scesa in campo. I felsinei beneficiarono, in tal senso, anche e soprattutto dell’eliminazione del Vicenza, classificatosi terzo ma eliminato in semifinale dal Delfino, però la fortuna, come abbiamo spesso affermato, va anche aiutata con una buona dose di audacia, auguriamoci pertanto di assistere a un proseguimento della striscia vincente, tutta biancazzurra.

 

 

 

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