L’editoriale odierno è sostanzialmente incentrato sulla necessità di fare il punto della situazione. Come tutti sanno il Delfino è stato fermato causa Covid, per un focolaio accesosi in concomitanza con l’ultima gara fin qui disputata, quella dello scorso 10 aprile a Brescia. Dopo le partite dell’ultimo turno (quelle della 34ª giornata), la Lega di Serie B, riunitasi d’urgenza, ha deliberato di spostare gli ultimi quattro previsti, per consentire di disputare prima i recuperi di tutti i match al momento rinviati ed evitare quindi di falsare il campionato senza la necessaria contemporaneità.
Sabato 1° maggio, martedì 4, venerdì 7 e lunedì 10: queste le date aggiornate. Il 27 aprile i recuperi, fra cui Pescara – Virtus Entella, non disputata l’altro ieri.
Nel frattempo l’ultimo turno giocato lo scorso fine settimana ci ha consegnato, anche in assenza del Delfino, ottimi spunti di riflessione. Senza dubbio “incoraggianti” le sconfitte di Cosenza e Reggiana, che restano così virtualmente agganciate ai biancazzurri di Grassadonia, ma assolutamente preoccupanti, di contro, le vittorie del Pordenone e, soprattutto, dell’Ascoli, addirittura corsaro a Ferrara nell’anticipo del venerdì sera. Ricordiamo che il regolamento prevede “siano retrocesse direttamente in Lega Pro le tre squadre ultime classificate, mentre la quarta viene individuata da due gare, di andata e ritorno, fra la quart’ultima e la quint’ultima se non hanno più di quattro punti di distacco. In questo caso retrocede direttamente anche la quartultima classificata, senza la disputa dei playout". Ebbene, al momento, fra i bianconeri marchigiani, quint’ultimi e il Cosenza, quart’ultimo, ci sono appunto cinque punti di differenza. Come dire che al Pescara potrebbe non bastare superare in graduatoria le due che la precedono.
Insomma per sperare di vedere lo Stadio Adriatico ancora sotto i riflettori della cadetteria, la prossima stagione, si dovranno sommare parecchi miracoli in concomitanza. Diciamo quindi che oggi più che mai è solo l’aritmetica che ci tiene ancora agganciati alle residue illusioni di salvezza.
Fa anche un po’ rabbia riflettere sulla scelta del miglior presidente della Storia Biancazzurra (a suo dire naturalmente), che dopo essersi miracolosamente salvato all’ultimo respiro dello scorso campionato, preferì disfarsi dell’allenatore vincente, quell’Andrea Sottil ora alla guida dell’Ascoli, per ingaggiare lo sconfitto Massimo Oddo.
Delle vicende giudiziarie a carico di Vincenzo Marinelli, presidente onorario del Delfino e grande amico di Daniele Sebastiani, di cui le cronache si stanno occupando da alcuni giorni, preferiamo invece non disquisire, ci appaiono superflui gli eventuali commenti. Davvero al peggio non sembra esserci mai fine, ma un giorno, più o meno lontano, inevitabilmente gli scranni societari dovranno pur cambiare padrone, bisogna solo pazientare.