Grazie ad una prova a mala pena dignitosa, almeno nella prima frazione di gioco, il Delfino è tornato al successo dopo una lunga serie di risultati negativi. A farne le spese l’ormai già certo della salvezza Gubbio, a caccia, per così dire, dell’undicesimo posto finale utile per poter partecipare ai play off.
Dopo la sciagurata e penosa prova di mercoledì scorso, nel recupero contro l’Arezzo, un Adriatico sempre più deserto e “freddo” ha fatto da cornice, quindi, ad una gara che, a prescindere dai tre punti guadagnati, non può certo modificare i pensieri molto poco ottimistici della tifoseria, in chiave play off. Viste anche le reali pretendenti al successo finale, nell’ambito di tutti e tre i gironi, per sperare in un incredibile miracolo sarebbe necessaria una trasformazione alla dottor Jekyll e mister Hyde ai biancazzurri di Baldini. A proposito di quest’ultimo va detto che di settimana in settimana le sue quotazioni in tema di gradimento verso la piazza sono scese in picchiata. Le dichiarazioni post gara, un tempo portatrici di carica positiva, ora appaiono più come maldestri tentativi di far credere che gli asini possano volare, in attesa dell’eliminazione (che certo non ci auguriamo) alla prima difficoltà. Persino l’atteggiamento tenuto in conferenza stampa dopo la sconfitta contro l’Arezzo, benché pacata, lo ha mostrato per tutto il tempo con le braccia conserte, tipico atteggiamento psicologico di chi è nervoso e si pone “sulla difensiva”.
Nel frattempo il presidente ha trascorso le giornate precedenti l’incontro di ieri coccolato dai soliti microfoni amici, che gli hanno consentito, come consuetudine ben radicata, di sparare a raffica quelle frasi che ormai conoscono a memoria anche i bambini non ancora nati quando si impossessò della Pescara Calcio. Fatto sta che per la seconda gara consecutiva la Tribuna Adriatica (leggasi Distinti) è rimasta chiusa per mancanza di Stuart. Una società in caduta libera sotto ogni profilo, che sta desertificando forse irreparabilmente un patrimonio calcistico con il suo piccolo ma importante blasone, almeno fra le provinciali. Non restano che i braccialetti per le giovanili, l’ultimo costoso esborso che produrrà i suoi benefici (quali? …) entro i prossimi sette anni, a detta di Sebastiani. Non resta che attendere.
Mancano due turni al termine del girone di ritorno e il Pescara dovrà cercare di consolidare l’attuale quarta posizione, ultimo obiettivo rimasto. Il rush finale partirà il prossimo lunedì, nell’inconsueta giornata di Pasquetta, alle ore 15, per la trasferta in casa dell’ultima in classifica, il Legnago, che si giocherà le ultime carte nel tentativo di conquistare la penultima piazza utile per disputare almeno i play out ed evitare la retrocessione diretta in serie D. La chiusura poi domenica 27 fra le mura amiche con il tranquillissimo Campobasso, già salvo e lontano dalla zona play off: gara comunque da non sottovalutare, proprio perché i molisani non avranno nulla da perdere.