I fuochi d’artificio e l’Inno alla Gioia hanno segnato oggi la cerimonia di inaugurazione della nuova Scuola dell’Infanzia e Primaria di Lettomanoppello, intitolata a Marcinelle, in via Pietrara. Una cerimonia che ha visto la presenza di decine di Autorità militari, civili, politiche e soprattutto della Comunità lettese con i bambini che lunedì varcheranno per la prima volta la soglia della struttura, alla prima campanella, e le famiglie
A sottolineare il momento, con il classico taglio del nastro, il sindaco Simone Romano D’Alfonso, il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Fabio Ferrante, l’assessore all’Istruzione Luciana Conte, il Deputato onorevole Luciano D’Alfonso, il Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Manoppello Candida Zappacosta, il Presidente del Consiglio comunale Luca Addario e Sandra Di Felice, il Delegato scolastico dell’Ambasciata d’Italia in Belgio, l’Incaricato presso il Consolato di Charleroi professor Aldo Delpari, il Direttore generale dell’Ufficio di Gabinetto del Ministero dell’Istruzione e del Merito Antonio Natali, il Capo Dipartimento per il Sistema educativo di Istruzione e formazione del MIM Carmela Palumbo, il Prefetto vicario di Pescara Marisa Amabile, il Direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per l’Abruzzo Massimiliano Nardocci, il Sottosegretario di Stato MASAF Luigi D’Eramo, il parroco Don Davide Schiazza, raggiunti poi dall’assessore regionale Tiziana Magnacca
Dopo la benedizione della struttura da parte di Don Davide, a ripercorrere la vicenda amministrativa che ha permesso la costruzione del nuovo Polo scolastico è stato il sindaco D’Alfonso: ‘Il nuovo complesso scolastico nasce da un percorso iniziato nel 2017, quando la Regione Abruzzo, con il Presidente Luciano D’Alfonso, attraverso il MASTERPLAN – Patti per il Sud, finanziò l’opera con 1,5 milioni di euro. Per la prima volta i cittadini di Lettomanoppello furono chiamati a scegliere il luogo in cui realizzare l’edificio con un Referendum popolare: la scelta cadde sull’area di Via Pietrara. Da lì è iniziato un cammino fatto di progettazione, approvazioni, gare e lavori che, nonostante la pandemia e le difficoltà di approvvigionamento dei materiali, non si è mai fermato. Nel corso degli anni, grazie a ulteriori risorse, l’opera è cresciuta: Ampliamento con nuove aule tramite fondi PNRR (990.000 €); Autonomia energetica totale con un ulteriore finanziamento di 750.000 € a opera del Ministero del Merito e dell’Istruzione. Oggi consegniamo alla comunità un edificio sicuro, moderno, tecnologicamente avanzato ed energeticamente autonomo, pensato per le nuove generazioni della Città della Majella. L’inaugurazione non è solo il punto d’arrivo di un cantiere, ma l’inizio di una nuova fase: una scuola che rappresenta il valore dell’interesse collettivo e il futuro della comunità. Il nuovo Polo Scolastico tematizza Marcinelle e riesce a unisce l’infanzia e la primaria in spazi moderni e accoglienti, con laboratori multifunzionali pensati per il benessere dei bambini. Ambienti luminosi e colorati rendono la scuola un luogo stimolante e sereno, dove crescere con creatività. La scuola è intitolata per conservare la memoria delle vittime del disastro di Marcinelle come legame profondo con il dolore storicamente vissuto e con l’identità percepita della nostra comunità. Il tragico evento del 1956 – nel quale morirono cui 22 minatori Lettesi– è oggi motivo di riflessione, insegnamento e impegno collettivo per la sicurezza, i diritti e il valore del lavoro. E per Lettomanoppello non è finita qui: è in corso l’ampliamento dell’asilo nido ‘Il Ciliegio’ per 440mila euro; i lavori per la sicurezza sismica della scuola di via Marconi; a breve consegneremo la nuova mensa scolastica e la futura palestra”.
Saluti dagli assessori Ferrante e Conte che, con le rispettive deleghe ai Lavori pubblici e alla Pubblica Istruzione, hanno seguito passo dopo passo il cantiere, quindi la trasmissione del saluto del sindaco di Marcinelle e in presenza del baby sindaco Alessia Trovarelli.
L’onorevole Luciano D’Alfonso ha sottolineato che “i miei complimenti oggi vogliono dire grazie alle figure che si sono impegnate per raggiungere l’obiettivo, le figure dell’ordinamento locale, provinciale, nazionale. 3 milioni 250mila euro per fare una scuola rappresentano un messaggio educativo per i 100miliardi di euro che si spendono rovinosamente per le esperienze distruttive che sono le guerre. Da una parte del mondo si investono centinaia di migliaia di euro per finanziare la guerra. Qui si investono e si fa festa per 3milioni 250mila euro per una scuola che vuol dire futuro. Chi ha voluto che le opere si inaugurassero? Quando è cominciata la tradizione? Al tempo dell’Antica Roma, quando si scelse di inaugurare le opere collettive perché venivano distrutte dalle guerre e allora i romani organizzarono il rito laico, civile, di fare l’augurio di lunga vita alle opere. Una scuola è la migliore, è la di più opera collettiva, perché costruisce futuro, cittadinanza.
Per avere una scuola resistente ci vuole la manutenzione del Comune, ma occorrono anche la premura degli insegnanti, e l’appropriazione collettiva dei genitori che devono sentire la scuola propria, così le opere durano, e facciamo in modo che duri la scuola, sorta a distanza di qualche metro dalla storica teleferica. Ricordo che qui passava la strada cosiddetta ‘camionabile’, e ringrazio il direttore della Provincia di Pescara, l’ingegner Marco Scorrano, ringrazio l’Anas che ha fatto in modo che di qui a qualche centinaio di metri si smettesse di assistere agli allagamenti. Ora pensiamo alle opere di sicurezza pedonale, facendo in modo che la strada introduca a una scuola, le opere si devono coimpiegare, i marciapiedi si devono coimpiegare, l’illuminazione dev’essere all’altezza, la segnaletica verticale e orizzontale, qui non deve più accadere il nervosismo della corsa con le macchine.
Sulla camionabile io vedo una grande ambizione di collegamento, questo è un asse, oggi diventato statale in un perimetro urbano, che collega non due rotatorie, ma collega il Volto Santo di Manoppello, un giacimento religioso che ha guadagnato l’innalzamento di rango della strada, e collega Caramanico Terme, e non saranno i banchetti di Natale a salvare Caramanico, ma deve arrivare un imprenditore all’altezza che rilevi dal libero mercato e rimetta in cammino quel giacimento. Dobbiamo avere una viabilità sicura, non balbuziente e timorosa. La viabilità va rivista e razionalizzata, ora è statale, e in Italia c’è il diritto alla circolazione obbligatoriamente in sicurezza. Lo dico oggi perché dobbiamo immaginare il via vai delle persone nella scuola, il ritorno al pomeriggio, perché questa è una scuola sicura. Nel medioevo quando c’erano disastri si andava in chiesa a cercare ricovero, non sappiamo però se la chiesa resiste alle scosse sismiche, di sicuro questa scuola ci tutela, perché è antisismica, non con le brochure, ma con i materiali utilizzati, che anche in caso di pericolo, se accoglie, resiste anche alle sollecitazioni, dà una risposta giapponese. Solo per questo tollero in po’ di ritardi nella direzione dei lavori.
Tra la stazione appaltante, l’impresa e l’opera pubblica ci sono figure intermedie che non possono fare errori, né di previsione progettuale né di conduzione dell’opera perché sono risorse irripetibili. Ora raccogliamo le energie per ricominciare un’agenda: in questa comunità vedo un centro di esposizione che collochi turisticamente questo bacino; a giorni partirà il progetto del Parco Decementa delle Miniere; vedo un centro della sicurezza della popolazione, che produca capacità di risposta sempre crescente e progressiva coniugando esperienze del volontariato, dei vigili del fuoco e protezione civile, attrezzando tecnologia, domiciliando nelle case una capacità di risposta ai disastri. Questo risultato ha richiesto 8 anni, quante feste si possono fare in 8 anni? E allora qualche festa in meno dico ai Comuni, conteniamo Arrostiland. Dispieghiamo più tempo ai progetti, scegliamo realtà di impresa che vogliono guadagnare facendo i lavori e non giocando a fatica. Ringrazio l’impresa Del Verde che ci ha aiutato anche nella difficoltà, la ditta Febo, l’impresa Colanzi, ringrazio il maestro d’arte il Madonnaro Starinieri che ha riprodottto l’immagine della Domenica del Corriere, di quel 9 agosto, il giorno dopo la tragedia, del 1956, quella immagine divenuta opera d’arte”.
L’assessore regionale Magnacca ha ricordato come “questa scuola è il frutto della virtuosa alleanza della comunità educativa”. Il Sottosegretario di Stato MASAF Luigi D’Eramo sottolineato come “l’opera va nella direzione di dare servizi alle aree interne, per consentire ai cittadini di godere della stessa qualità della vita di aree meglio urbanizzate, per contrastare il fenomeno dello spopolamento dei piccoli borghi”. La cerimonia si è conclusa con la visita collettiva ai nuovi spazi del Polo scolastico.