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Gli antichi mestieri: il teatro stabile delle marionette di Borgomarino

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Settimo appuntamento della rassegna, Gli Antichi Mestieri, curata da Vito Giovannelli.

Nel precedente appuntamento Giovannelli ci ha presentato i viperai di Cocullo, in quello odierno rimaniamo a Pescara, precisamente a Borgomarino uno dei più antichi quartieri della città, dove riscopriamo il teatro stabile delle marionette.


A Pescara, nel quartiere di Borgomarino, dove ora c'è la casa del Prof. Giacomo Fanesi e degli eredi della famiglia Ammirati, c'era, fino alla fine della seconda guerra mondiale un teatro stabile di marionette, di proprietà della famiglia Luigini.

Più esattamente il complesso teatrale era ubicato in via sant'Andrea, dove attualmente sono i numeri civici 14/22 (Cfr., Vito Giovannelli, Il teatro delle marionette di Borgomarino di Pescara, Pescara 2009, Ed. Settembrata abruzzese, CATA, Università di Chieti).

Il teatro, impiantato nel 1919, era specializzato nelle rappresentazioni teatrali delle marionette, in maggioranza dedicati a episodi di poemi cavallereschi, ai fasti dei reali di Francia e alle storie dei paladini Devo l'informazione a Michelina Troiani ed Enrico Luigini eredi rimasti a Pescara.

Il teatro delle marionette di Borgomarino era frequentato assiduamente, come asserisce Michelina Troiani,  anche da Ennio Flaiano, che spesso, da uomo di spettacolo, leggeva con interesse e piacere anche i copioni redatti da Luigi, capo carismatico della famiglia Luigini.

La struttura del teatro stabile di Borgomarino fu distrutta dai tedeschi sulla riviera. Nel punto dove attualmente c'è la stele della madonnina furono bruciate, per rappresaglia, tutte le strutture in legno del teatro, tranne le marionette, alle quali toccherà sorte più umiliante!

Per sfregio alla città, i tedeschi prima della storica ritirata e dopo aver bruciato il teatro, impiccarono le marionette alle sponde dei camion e si allontanarono frettolosamente in direzione di Montesilvano, perché erano venuti a conoscenza dell'arrivo delle truppe americane, che avevano già oltrepassato Ortona ed erano vicine a Pescata.

I gesti offensivi dei tedeschi sconvolsero i marinai e tutti i pescaresi.

I Luigini non si persero d'animo per la distruzione dei loro beni e, in forma ridotta, continuarono la loro attività di marionettisti sotto una tenda fino al 1949 impiegando, per gli spettacoli, le marionette nascoste in una rimessa di pescatori, perché bisognose di restauri, opere sfuggite alla rappresaglia nazista.

Smontata la tenda, per riconsegnare il sito affittato ai proprietari (Fanesi-Ammirati) i Luigini cambiarono attività e fecero i giostrai in provincia di Foggia.

Tra i vari componenti della famiglia Luigini, Angelo (nato a Castellamare) e Mario (nato a Vasto) erano i più abili nella foggiatura delle marionette. Scolpivano il legno di cirmolo con professionalità. La zia Angela Liberti, di professione sarta, provvedeva a rivestirle di sgargianti velluti. Prima di calcare le scene, però, le marionette venivano armate da Edoardo, altro componente della compagnia. Solo dopo essere state vestite e aver ricevuto le armi in ottone foggiate da Edoardo (che aveva frequentato il laboratorio di un maestro orafo) le marionette di Angelo e Mario Luigini  potevano fare la loro comparsa ed essere applaudite dai pescatori di Borgomarino.

Stilisticamente le marionette dei Luigini, prodotte a Pescara con buon vigore plastico (delle quali ho visto una consistente documentazione fotografica) sono diverse da quelle napoletane e siciliane.

Il fascino delle loro marionette risiede nella loro pregnanza emotiva, espressa in forme popolari altamente comunicative. In Abruzzo, in scarsità di antecedenti operativi nella realizzazione-produzione di marionette le opere dei Luigini costituiscono un punto fermo nello specifico settore artigianale.

La costruzione delle marionette, nel dopoguerra, fu ripresa da Giancamillo Rossi (scenografo, puparo, costumista), pugliese nato a Bari l'11 dicembre del 1907, operante a Pescara.

Delle marionette, realizzate da Angelo e da Mario, opere spontanee e, per certi versi, frutto estetico della cultura collettiva della famiglia Luigini, gli eredi di Pescara conservano quella di Scartellato, acerrimo nemico di Pulcinella.

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